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Palazzi & potere
Via al festival di Matera la città trasformata dalla bacchetta magica di Verri

Sembra impossibile, ma fino a vent’anni fa Matera, che si appresta a diventare Capitale Europea della Cultura per il 2019 e che Trivago e Tripadvisor segnalano oggi tra le più ambite destinazioni turistiche europee, veniva da molti considerata una città bruttina, una remota provincia la cui visita non valeva i disagi del viaggio per arrivarci. A buttarsi anima e corpo nella sua valorizzazione ci si è messo Paolo Verri, un esperto di sviluppo urbano che di città “ex brutte” se ne intende, visto che in precedenza è stato tra i protagonisti del clamoroso rilancio della sua Torino, oggi salotto buono del Nord Italia e sede dei musei più apprezzati del paese, ma fino a non molto tempo fa considerata solo un grigio capoluogo industriale. Da sette anni Verri, nella veste di direttore di Matera2019, suona le trombe del riscatto della città dei sassi, accompagnato, fin dalla prima ora, da Marino Sinibaldi, direttore di Radio3, che a partire dal 2011 ha voluto organizzare la festa annuale dell’emittente culturale Rai in Lucania accompagnando il fortunato cammino della candidatura di Matera a capitale europea della cultura.

Arrivata alla settima edizione, Materadio si inquadra, ormai, di diritto, tra i più variegati festival culturali nel già ricco panorama degli eventi di settembre in tutta la penisola. Per tre giorni, dal 22 al 24 settembre, le voci e i suoni di Radio3 riempiranno le sale e le piazze della città, con un pubblico sempre crescente che partecipa alla manifestazione. “Il tema di questa edizione, ‘Radici e percorsi’, uno dei cinque del dossier di candidatura che ha dato il titolo a Matera - vuole indicare questo cammino, che non si libera della tradizione ma non se ne lascia imprigionare”, sottolineano Verri e Sinibaldi.

Una storia a lieto fine, dunque? Presumibilmente sì, anche se Verri continua a combattere quotidianamente in trincea per difendere Matera2019 da chi mette in dubbio l’efficienza della macchina organizzativa messa in piedi in un luogo tanto insolito nel cuore del mezzogiorno. In risposta a un corsivo velenoso del Corriere della Sera, Verri e la presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Aurelia Sole, hanno firmato una lettera al direttore del Corriere che rimette i puntini sulle “i”: “Essere capitale europea della cultura – si legge - significa organizzare bene l’evento e approfittare del medesimo per (ri)lanciare la città e l’area territoriale in cui è inserita in un progetto strategico di sviluppo di medio lungo. Senza un grande evento bene organizzato la città non sarà considerata affidabile, senza una visione strategica l’evento non sarà stato utile”. E la visione strategica a Matera non manca, se è vero che lo sviluppo culturale e turistico ha fatto crescere le transazioni immobiliari, che valgono cinque volte la media italiana (12,5% contro il 2,5% del resto del Paese), mentre i settori industriali trainano una ripresa generale pari al +5% su base regionale grazie al settore meccanico e alle aziende di filiera che lavorano non solo per Fiat ma per imprese europee di prima grandezza. Segno che con la cultura, se si è capaci, si può anche mangiare.

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