"Video dell'Isis parlano in italiano": allarme della questura
Roma città infedele. Roma da abbattere, polverizzare, punire. L'Isis, scrive il Tempo Di Gian Marco Chiocci, torna a minacciare la Capitale attraverso numerosi canali Telegram.
Messaggi che lasciano pochi dubbi, e anzi celebrano esplicitamente l'arrivo imminente dello Stato Islamico attraverso locandine che raffigurano luoghi simbolo come via della Conciliazione, con lo sfondo della Basilica di San Pietro e del Colosseo.
L' allarme, al quale la Questura ha dato seguito con una circolare riservata, arriva dall' Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna: «Da analisi accurate è emersa l' intensificazione divi deo jihadisti sottotitolati in italiano che riportano immagini incitanti alla "Jihad", al martirio e alla lotta contro gli infedeli» si legge.
Rimodulati, intanto, i dispositivi di vigilanza a tutela degli obiettivi sensibili, con particolare riferimento a quelli istituzionali e di Governo, nonché della Santa Sede. Basiliche, chiese cattoliche e parrocchiali, santuari e catacombe, le località eventualmente interessate da visite pastorali, cerimonie o altri eventi con la presenza del Santo Padre saranno controllati con particolare attenzione.
L' area di Piazza San Pietro, tuttavia, resta quella più a rischio, seguita dal Colosseo dove sono già state organizzate periodiche ispezioni e bonifiche lungo i perimetri esterni e un servizio di osservazione per individuare persone sospette e situazioni anomale.