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Palazzi & potere
Vivendi preoccupa il Quirinale. No a una "Mediaset francese"


 

E se un domani i tycoon stranieri volessero "controllare" il paese? Attenzione anche per Telecom sparkle che sarebbe dovuta rimanere italiana. 


Quando si ragiona di media e politica le questioni si fanno complesse e delicate. Lo sanno bene i consiglieri del Colle che premono perché Mediaset (e magari anche Tim con la strategia Sparkle) restino o tornino in mani italiane. Perché qui, si fa notare al Colle, non si parla di saponette qui parliamo della formazione dell’opinione pubblica, e non solo. Cosa succederebbe, si riflette ad alta voce, se i tycoon stranieri decidessero di cavalcare (in nome dell'audience o di interessi personali) l'antipolitica tentando di dare una spallata all'attuale sistema politico/istituzionale? Ecco perché per il Quirinale Berlusconi è sempre più importante; garantisce l'equilibrio del sistema e soprattutto non ama ne ha mai amato gli scossoni. E tutta la sua avventura politica lo dimostra. 
Chissà invece cosa succederebbe con una Mediaset francese. E se decidesse di usare tutta quella potenza di fuoco contro il sistema, contro la politica per favorire avventure (leggasi Cinquestelle) o per favorire interessi francesi? Ma anche Telecom sparkle, che doveva tornare italiana dopo la vendita di Telecom (stante le intese intercorse tra l'allora inquilino di Palazzo Chigi e Bollorè) preme molto al Colle. E sarebbe bene che il bretone rispettasse, per una volta, i patti; l'era Renzi delle scorribande dei poteri forti in Italia è definitivamente finita. 

 

DjK
*È uno dei principali analisti e consulenti italiani. Attento a tutto ciò che accade nel mondo. Esperto di fatti politici ed economici

Tags:
mattarella berlusconi bollorè vivendi





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