Parlamento: rimandati a Settembre
Alla ripresa occorrerà affrontare la nuova legge elettorale
Ieri è stato l’ultimo giorno di apertura delle Camere e tutto è rimandato, come si diceva a scuola, a settembre e precisamente al 12.
Diciamo che il copione andato in scena era prevedibile: un po’ di ammuina finale sulla riforma elettorale senza sortire risultato alcuno e la decisione della mini azione libica che peraltro ci ha attirato subito le minacce -in realtà abbastanza coreografiche- del solito generale da Stato Libero di Bananas come nei film di Woody Allen.
Positiva invece la reazione contro il prima idolatrato Macron sulla vicenda dei cantieri navali.
A settembre invece si porranno davanti problemi formidabili a cominciare dal tentativo di cambiare la legge elettorale che così com’è garantisce solo una grande instabilità da Prima Repubblica.
Successivamente ci sarà da chiarire il rapporto con l’Europa, la vicenda dei migranti, il ruolo dell’Italia, ma soprattutto preparare una lunga campagna elettorale che si prospetta molto insidiosa per tutti a cominciare dal centro - sinistra che in più ha una battaglia interna in corso tra Renzi e D’Alema e per il centro - destra, con l’opposizione tra Berlusconi e Salvini. Su tutto incombe poi il pericolo Grillo con una classe dirigente assolutamente impreparata a governare l’Italia, come i casi di Torino e soprattutto Roma stanno palesemente a dimostrare.