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Politica
Patto, da Conte veleno su Meloni: "Ha chinato la testa a Parigi e Berlino"

Patto di Stabilità, da Conte veleno su Meloni: "Ha chinato la testa a Parigi e Berlino"

"La tesi per cui il voto dei 5 Stelle ha tenuto a galla il Governo Meloni, che non sarebbe mai andato a casa per questo voto, è strampalata. Una tesi smentita anche dai numeri dell’Aula. Dobbiamo poi aggiungere una riflessione dirimente. Dopo aver visto Meloni e Giorgetti chinare la testa davanti a Parigi e Berlino, che immagine avremmo dato se anche noi avessimo dato l’assenso sul Trattato Mes?". Lo scrive il leader del M5S Giuseppe Conte, in una lunga lettera al quotidiano La Repubblica, in risposta all'articolo di Stefano Cappellini dal titolo "Hanno tutti ragione. Il pandoro di Conte, che si oppone alla destra perché non è abbastanza destra".

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"Prima andiamo in Europa a dire che il sì alla riforma del Mes è vincolata ad alcune contropartite per l’Italia e poi diciamo Sì al Mes quando l’Italia non ha ottenuto nulla di quanto chiesto? Prima viene l’Italia, poi gli affari di bottega dei partiti", aggiunge Conte, sottolineando di avere avallato, sul finire del suo secondo mandato da premier, "il percorso di riforma del Mes, ma sono stato sempre molto chiaro in tutti i Consigli europei, con tutti i miei omologhi: avremmo avallato in Italia la ratifica della riforma del Mes solo in caso di raggiungimento di altri obiettivi che ci stavano particolarmente a cuore: primo tra tutti una profonda riforma del Patto di stabilità e crescita. Questi obiettivi sono confluiti, nero su bianco, anche nella risoluzione del Parlamento italiano adottata nel dicembre 2020".

"Pochi giorni dopo quella decisione il mio Governo è stato fatto cadere da un’operazione di palazzo. Purtroppo né Draghi né Meloni hanno raggiunto gli obiettivi cruciali per la ratifica della riforma del Mes. Oltre al danno, la beffa: la Presidente Meloni non solo è tornata dall’Europa a mani vuote ma sulle sue spalle grava anche il fardello di un Patto di stabilità deciso da Germania e Francia che nel prossimo futuro costringerà l’Italia a tagli da 10-15 miliardi l’anno. È solo di fronte a questo fallimento sugli obiettivi necessari all’Italia che, in coerenza con quanto votato in Parlamento nel 2020, il Movimento 5 Stelle ha votato NO alla ratifica del Mes", conclude Conte.

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