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Politica
Patto segreto Ppe-sovranisti. Svolta all'Ue, isolate le sinistre

Manfred Weber, bavarese della Csu e capogruppo uscente del Partito Popolare Europeo all'Europarlamento, è il candidato per il Ppe alla guida della nuova Commissione, quella che verrà eletta dopo le elezioni del maggio 2019 e che sostituirà l'austero e grigio esecutivo Juncker. La Csu, partito fratello della Cdu ora guidata da Annegret Kramp-Karrenabauer rappresenta l'ala dura dei conservatori tedeschi. Non a caso sulla questione dei migranti e dei profughi Horst Seehofer, ministro dell'Interno tedesco (Csu), ha avuto non pochi scontri con la Cancelleriera Angela Merkel ritenuta troppo morbida.

La posizione di Weber non è molto lontana da quella del primo ministro ungherese Viktor Orbán, fautore della politica dei muri e del rigore sul fronte dell'immigrazione. Con questo scenario, e con il Partito Socialista Europeo ormai ridotto ai minimi termini e che va verso una batosta nelle urne, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, ci sarebbe già un'intesa tra il Ppe a guida bavarese e i sovranisti di Matteo Salvini e Marine Le Pen per governare insieme l'Unione europea dando vita ad una Commissione che si regga sulla maggioranza Ppe-sovranisti. Una svolta a 360 gradi pronta a spedire le sinistre, dal Pse del quale fa parte il Partito Democratico alla sinistra radicale passando per i Verdi (particolarmente forti in Germania e in Austria), all'opposizione.

L'accordo, per ora soltanto informale ma siglato nelle scorse settimane, prevede che al gruppo con il maggior numeri di europarlamentari andrà la presidenza dell'esecutivo europeo. Se fosse il Ppe, il nome sarebbe ovviamente quello di Weber. Se invece ad ottenere la maggioranza relativa fossero i sovranisti, non è escluso che il candidato per il dopo Juncker possa essere il ministro dell'Interno e leader della Lega Matteo Salvini. Il patto conservatori/sovranisti si baserebbe - stando alle prime indicazioni - su un rigido controllo delle frontiere esterne dell'Unione europea per quanto concerne l'immigrazione e sull'avvio della revisione dei principali trattati con particolare riferimento alle questioni finanziarie e di bilancio. Nel mirino, quindi, il mandato della Banca Centrale Europea, l'unione bancaria e la regole del deficit e del debito che hanno fatto sudare il governo italiano prima dell'intesa con Juncker e Moscovici.

Sullo sfondo, qualora i numeri elettorali non consentissero a Ppe e sovranisti insieme di avere la maggioranza all'Europarlamento, l'apertura di un dialogo con il gruppo che formeranno i 5 Stelle probabilmente insieme al movimento dei gilet gialli francesi (qualora riuscissero a diventare un partito in tempo per il voto). En Marche! del presidente Emmanuel Macron e tutte le sinistre finiranno quasi certamente all'opposizione. Almeno a Strasburgo e a Bruxelles.

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    elezioni europee ppe sovranisti





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