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Politica
Pd Direzione nazionale: ok alla relazione di Martina. Emiliano si astiene
Foto LaPresse

La direzione nazionale del Partito democratico ha approvato il documento finale che di fatto recepisce la relazione del vicesegretario Maurizio Martina. Nel voto finale ci sono stati 7 astenuti, che fanno capo all'area di Emiliano. Il segretario dimissionario dem assente ma all'inizio dell'assemblea è stata letta la sua lettera. Solo poche parole. Poi la voce è passata a Martina che nel suo discorso ha detto: "Con il vostro contributo cercherò di guidare il partito nei delicati passaggi interni e istituzionali a cui sarà chiamato. Lo farò con il massimo della collegialità e con il pieno coinvolgimento di tutti, maggioranza e minoranze, individuando subito insieme un luogo di coordinamento condiviso. Chiedo unità".

E lancia la prima sfida: "L'Assemblea nazionale di aprile anziché avviare il congresso e le primarie dovrebbe dar vita a una Commissione di progetto per una fase costituente e riorganizzativa". Quindi si rivolge ai partiti che hanno vinto le elezioni politiche: "A Lega e Cinque Stelle dico: i cittadini vi hanno votato per governare, ora fatelo. Cari Di Maio e Salvini prendetevi le vostre responsabilità". Il vicesegretario del Pd ha poi ribadito che il Pd "continuerà a servire i cittadini dall'opposizione, dal ruolo di minoranza parlamentare".

Spazio poi al bilancio sul risultato delle elezioni, dove un plauso merita la vittoria alla Regione di Nicola Zingaretti - "un risultato molto significativo" - e complimenti a Giorgio Gori "per l'impegno e la passione"; sguardo al futuro con una chiamata a iscritti ed elettori "solo noi possiamo essere l'alternativa popolare ai populisti. Abbiamo seimila circoli, realizziamo seimila assemblee aperte tra venerdì, sabato e domenica prossimi. Io inizierò dal circolo Pd di Fuorigrotta a Napoli" e infine stima e fiducia nella persona e nell'operato del Presidente della Repubblica.

"La crisi è della sinistra in generale", ha esordito. Quindi, propone una "convocazione seminariale della direzione dove senza alibi senza scorciatoie o capri espiatori si analizzi la sconfitta". All’inizio ha ringraziato Renzi "per il lavoro fatto e per il gesto forte delle dimissioni". "La destra - ha detto Martina - ha sostituito l’epoca del neoliberismo dei tempi di Reagan e Thatcher con una nuova idea di chiusura. La destra si è trasformata, come si vede dal sorpasso di Salvini su Berlusconi".

"Ma - ha aggiunto - manca una risposta globale di sinistra democratica progressista ai nuovi rischi. La società aperta è per troppi un’idea di rischio". "Non sappiamo rispondere alla paura - continua il segretario reggente - quanto abbiamo fatto fin qui non ha risposto a queste esigenze. Siamo orgogliosi di ciò che abbiamo fatto. La nostra stagione di riforme rimarrà un punto di valore irrinunciabile". "Rabbia e solitudine - ha affermato poi - non sono più sentimenti individuali, ma producono comportamenti sociali".

PD, DELRIO: INDICAZIONE CHIARA DAI CITTADINI, NOI ALL'OPPOSIZIONE

"Abbiamo ricevuto una cartolina netta, chiara, dagli elettori. Noi staremo dove ci hanno messo gli elettori: all'opposizione". Lo ha detto Graziano Delrio, alla direzione del Pd. Sarà una opposizione "seria, responsabile, costruttiva", ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture, dicendosi convinto che "quando il Paese si renderà conto che le promesse saranno irrealizzabili, gli elettori chiederanno conto".

"Noi abbiamo provato a dire la verità al Paese. Quando il paese scoprirà che queste promesse hanno finito il loro tempo, tornerà a chiedere persone serie e affidabili che stiano dalla parte dei più deboli, senz'altro, perché la sinistra ha solo un posto in cui stare ed è dalla parte dei più deboli, ma che siano serie ed affidabili come noi cerchiamo di essere". Così Graziano Delrio alla direzione Pd.

PD: ORLANDO, NO A M5S E LEGA MA SENZA AVENTINO NE' SPOCCHIA

"Se facessimo un governo con M5S o con la Lega tradiremmo le promesse elettorali, è evidente. Ma attenzione a evitare un Aventino istituzionale". Lo ha detto Andrea Orlando, alla Direzione del Pd. "Abbiamo il dovere di far entrare tutte le forze uscite dalle urne nel gioco democratico e dobbiamo costruire un assetto di garanzie nei livelli istituzionali", ha spiegato il ministro della Giustizia sollecitando: "Dobbiamo evitare la spocchia".

"La collegialita' in questa fase e' essenziale, non e' una concessione fatta a qualcuno. Dobbiamo farci tutti insieme carico delle responsabilita'", che pure "sono state diverse. Capisco meno bene il residuo dell'assetto di gruppo dirigente precedente. Non perche' non possano far parte di un percorso collegiale ma per dare il segno dell'apertura di una fase nuova. Questa evoluzione sarebbe necessaria". Lo dice Andrea Orlando, parlando alla direzione del Pd. Orlando aggiunge: "Penso che Maurizio (Martina) debba avere il nostro sostegno, il nostro incoraggiamento. Ma non guardateci male se chiediamo anche qualche garanzia". "L'ultima direzione - ha aggiunto - ha creato un vulnus che ci vorra' tempo per ricostruire. Io sono d'accordo con Matteo (Richetti) che non ci deve essere nessuna damnatio memoriae. Ci sono stati momenti di rottura profonda anche dal punto di vista umano. Io chiedo al reggente di dare un colpo di telefono a quei parlamentari che si sono trovati non candidati senza neppure sapere nemmeno un perche'". Il leader della minoranza del Pd aggiunge: "Evitiamo di ridurre tutto alla contrapposizione tra leadership e tra correnti. Io sono disponibile a sciogliere l'area che ha fatto riferimento a me. Chi vuole fare lo stesso?".

"Non riportiamo tutto al conflitto fra correnti. Io sono disposto a sciogliere la mia area per ricominciare collettivamente la discussione. Questa è però condizione essenziale". Lo ha detto Andrea Orlando alla direzione del Pd.

PD: EMILIANO, SU RELAZIONE MARTINA ASTENSIONE DI INCORAGGIAMENTO

"Abbiamo apprezzato la voglia di unita' e collegialita' di Martina, per questo collaboreremo con lui e oggi, sulla sua mozione, ci asterremo. La nostra e' un'astensione di incoraggiamento". Lo ha detto il governatore pugliese Michele Emiliano a margine dei lavori della direzione Pd.

PD, CHIAMPARINO: NO ACCORDI CON M5S E LEGA MA NEMMENO PASTICCI EMERGENZIALISTI

"Un accordo con il M5s e con la Lega non fa parte dello scenario possibile per una questione di numeri. Ma quello che a me spaventa è che dalla finestra entri qualche pasticcio emergenzialista. Su questa fase deve pronunciarsi la classe dirigente e gli elettori". Lo ha detto, secondo quanto si apprende, Sergio Chiamparino durante la direzione nazionale del Pd. "La mia impressione - ha aggiunto - è che noi siamo apparsi come identificati con il potere e che questo sia avvenuto in una fase in cui il potere è debole rispetto alla guida dell'economia e delle questioni sociali. Dobbiamo trovare una nuova interpretazione di come si declina il potere in Italia e in Europa. Dobbiamo costruire una identità alternativa".

PD, CUPERLO: RENZISMO È STATO SCONFITTO MA RENZI NON CONSAPEVOLE

"Il renzismo di questi anni è stato un disegno forte, un disegno politico che da tanti anni non c'era. Ha prevalso prima qui, poi anche fuori. Come minoranza a quel disegno non abbiamo saputo contrapporre un altro disegno. Ma il 4 marzo ha detto che quel disegno è stato sconfitto". Lo ha detto Gianni Cuperlo intervenendo in Direzione nazionale del Pd, secondo quanto si apprende. "Il problema che emerge dall'intervista del segretario di questa mattina è che non c'è consapevolezza di quella sconfitta. C'è quindi bisogno di un cambio di rotta, che è la risposta dovuta a quello che gli elettori ci hanno detto", ha proseguito. "Non basterà sistemare diversamente gli arredi - ha aggiunto - Bisogna pensare a qualcosa di radicalmente diverso. Dare mandato a Maurizio ma costruire collegialità, che non sia come per la composizione delle liste".

PD, DAMIANO: RELAZIONE MARTINA BUONA BASE, ADESSO VOLTARE PAGINA

"La relazione di Maurizio Martina è stata onesta, perché ha affrontato tutti i problemi ed è una buona base di discussione. Non dobbiamo cercare un capro espiatorio e non possiamo addossare tutte le colpe a Matteo Renzi. Ma in questi anni abbiamo fatto degli errori, come nel caso della buona scuola e del jobs act". Lo ha detto Cesare Damiano, intervenendo alla direzione del Pd. "Adesso - ha aggiunto - dobbiamo voltare pagina e Martina nella sua relazione offre una pista di ragionamento, che è quella di ripartire dal basso. È questo che dobbiamo fare. Se vogliamo battere gli estremismi dobbiamo mettere in campo una proposta di riformismo radicale, ridefinendo il tema della protezione".

RENZI: "MI DIMETTO MA NON MOLLO"

"Ho ricevuto e mail bellissime in questi giorni - scrive il segretario dimissionario dem  - . Mi scuso se non riuscirò a rispondere a tutti uno per uno come vorrei", scrive Matteo Renzi nella enews. "Paolo però merita un'eccezione. È un ragazzo molto giovane, straordinario, che combatte contro la Sla. L'ho conosciuto 10 mesi fa a Milano, durante un incontro con Barack Obama. Siamo rimasti in contatto in questi mesi", spiega.

E pubblica la lettera in cui il suo sostenitore lo invita a "ritirare le dimissioni" e gli domanda: "Ma perché ti sei preso delle responsabilità che tu non hai? Guai a te - scrive Paolo - se la dai vinta a quei franchi tiratori dei finti amici, che pur di fare un dispetto al comandante della nave, hanno forato lo scafo, dimenticandosi che c'erano a bordo anche loro. Fai pulizia in casa, caccia via chi non ti merita e poi vedrai".

"Ecco - scrive Renzi - la mia risposta". "Caro Paolo, io non mollo. Mi dimetto da segretario del Pd come è giusto fare dopo una sconfitta. Ma non molliamo, non lasceremo mai il futuro agli altri. E quando penso che in Italia ci sono persone come te, innamorate della vita e talmente coraggiose da non aver paura di sfidare malattie devastanti, ti dico che sono orgoglioso di averti conosciuto. E di lottare insieme a te. Abbiamo perso una battaglia, caro Paolo, ma non abbiamo perso la voglia di lottare per un mondo più giusto. Lo faremo insieme, con il nostro sorriso e con la nostra libertà. Io non mollo, ma soprattutto non mollare tu! A tutti quelli che mi hanno scritto chiedendomi di non mollare rispondo nello stesso modo".

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