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Politica
Pd, Francesco Boccia: "Uniti nell'Ulivo 2.0 alle Europee". Intervista

"Penso che sia un Manifesto di buon senso e ritengo che il 100% degli europeisti d'Europa, non solo italiani, rispetto a quei principi non possa che dirsi d'accordo". Così Francesco Boccia, deputato dem candidato alla segreteria del Partito Democratico, intervistato da Affaritaliani.it, interviene sul Manifesto per le Europee lanciato da Carlo Calenda, che, dice, "non ho ancora firmato".

"Il nodo non è dichiararsi eupeista o meno, ma per far che cosa. Tutti vogliamo gli stati uniti d'Europa e la considero come la condicio sine qua non per discutere con gli altri. Sono 20 anni che ci sentiamo dire che un giorno diventeremo federalisti. Io voglio un fisco comune subito, un debito comune subito, un esercito comune subito, un welfare comune subito, salari e politiche industriali comuni subito. Dobbiamo essere radicali e integralisti su questi obiettivi e dobbiamo recuperare 15 anni di sabbie mobile generate dalla guida politica del Ppe e degli ultimi cinque con il sostegno colpevole del Pse", spiega Boccia.

In vista delle elezioni europee "riflettiamo sulla possibilità di dire queste cose mettendo insieme tutte le forze politiche. Uniti nell'Ulivo fu fatto all'epoca e funzionò, oggi si può ipotizzare Uniti nell'Ulivo 2.0 partendo dalla centralità del Pd, poi ognuno può metterci il proprio contributo".

Anche Liberi e Uguali in Uniti nell'Ulivo 2.0? "Sì, non solo LeU ma tutti i movimenti e i partiti che vogliono un'Europa federale e uno stato sociale moderno. La scuola pubblica a tempo pieno deve esserci anche nel Mediterraneo e non solo nei Paesi del Nord-Europa. Chi lo pensa può stare insieme. Serve una battaglia senza eguali al consumo del suolo e alla riduzione della co2. Penso quindi anche ai Verdi tedeschi e italiani e a tutti i movimenti che hanno una sensibilità ecologista. Quando parlo dei Verdi, preciso, mi riferisco agli elettori. Oltre a Emma Bonino che ritengo centrale per un confronto di questo tipo. Dobbiamo parlare a tutti gli elettori anche ai tanti di sinistra che hanno votato altri partiti. A Torino ho incontrato elettori di sinistra che hanno votato Lega. Mentre chi ha votato 5 Stelle li riconosciamo più facilmente, gli ex elettori di sinistra che hanno votato Lega il 4 marzo ci fanno riflettere ancora di più sugli errori che abbiamo commesso. Tendiamo a non vederli e a non volerli vedere, ma ci sono anche loro. Ovviamente questo dibattito, completata la discussione nelle convenzioni del Pd, potrà avere un suo ampio spazio durante le primarie tra i vari candidati", conclude Boccia.

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