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Politica
Pd, il caso Franceschini fa esplodere i dem. Renzi: "Non voto fiducia con M5s"

Pd, Zingaretti: governo con M5s non è nostro obiettivo

"Nessun governo con il M5s è alle porte e nessun governo con il M5s è l'obiettivo del Pd. Questo anche Franceschini lo dice in modo chiarissimo. Così come prendere atto che ci sono due forze diverse significa semplicemente evitare che sempre di più diventino un blocco. Invece non è così. Il mio appello è dunque combattere per il nostro Paese perché ci vogliono distrarre dai loro disastri e da una agenda che anche questa settimana è molto pericolosa". Lo ha detto il segretario Pd Nicola Zingaretti a margine di una iniziativa della Regione Lazio in campo sanitario a Roma. "Direi di evitare tempeste - ha aggiunto - che a volte sono nei bicchieri d'acqua. Concentriamoci questa settimana nella nostra funzione di opposizione. Ci sarà la vicenda del decreto 'insicurezza', il tema dell'audizione di Conte al Senato sull'affare Russia, al Senato inizia la discussione in commissione sul decreto Pillon, contro il quale lotteremo con tutte le nostre forze. C'è una agenda di forte battaglia politica".

Renzi a Franceschini, non voterò fiducia a governo con M5s

"Se qualcuno vuole davvero fare l’accordo con i Cinque Stelle ci provi, alla luce del sole, senza dover attaccare me. Io non condivido questa scelta e per il rispetto che devo a chi mi ha eletto nel collegio, non voterò la fiducia a un Governo Pd-Cinque Stelle. Chi vuole provarci lo faccia: nessuno potrà impedirmi di oppormi ad alta voce come è mio diritto". Lo scrive su Fb l'ex-segretario del Pd ed ex-premier Matteo Renzi, rispondendo all'intervista con cui Dario Franceschini, sul Corriere della Sera, chiede al suo partito maggiore collaborazione in Parlamento con M5s.

“Tutte le volte che faccio una intervista contro Salvini – scrive Renzi - e Di Maio parte qualcuno dal PD che mi attacca. Ci sono abituato, non è più un problema. E mentre io ieri sera difendevo la comunità di donne e uomini del PD dalle schifose strumentalizzazioni di Di Maio sulla vicenda dei poveri bambini di Bibbiano, altri aprivano ai grillini. Penso che il PD dovrebbe occuparsi di fare opposizione al Governo, non a me. Ma questa è un’altra storia. Ci vuole chiarezza, una volta per tutte. E allora prendo sul serio le parole di oggi di Dario Franceschini, in una intervista in cui per metà attribuisce a me la colpa di tutto ciò che è successo in questi mesi e per metà fa l’elogio del Movimento 5 Stelle: ‘Insieme possiamo difendere certi valori’ dice Dario dei grillini. Insieme a loro, ok. Ma #senzadime, sia chiaro. Perché io non vedo valori comuni con chi ha governato in questo anno. Tre punti – prosegue - per chiarire. 1. Sostenere che sia sempre colpa mia di tutto e del fatto che io abbia ‘portato la Lega al 35% buttando l’elettorato italiano in mano a Salvini’ o che abbiamo perso le elezioni per il mio carattere mi sembra incredibile. E mi piacerebbe che chi come Dario è in politica da decenni avesse l’onestà intellettuale di fare un’analisi meno rozza. Aggiungo che chi, come Franceschini, ha perso nel proprio collegio e poi consegnato la propria città alla destra dopo settant’anni, forse potrebbe avere più rispetto per chi il collegio lo ha vinto e continua a governare i propri territori. A meno che non si voglia dire che anche a Ferrara ‘è colpa di Renzi’. Mi sono dimesso dalla guida del Governo tre anni fa, mi sono dimesso dalla segreteria un anno e mezzo fa: mi sono dimesso, io, che pure ho vinto a casa mia, a differenza di chi è sempre lì, dai tempi del Governo D’Alema, a spiegarci come va il mondo dopo aver perso tutto. Sicuramente è comodo considerarmi l’alibi ma io non sono più la guida del PD da più di un anno. 2. Per me l’alleanza con i Cinque Stelle è un errore politico. Non ho valori comuni con i Cinque Stelle. I grillini a Strasburgo hanno votato Sassoli, bene. Lo hanno fatto però anche Berlusconi e Orban. Che facciamo? Difendiamo i nostri valori con Orban? C’è un tema di politiche: sul lavoro, sul giustizialismo, sui vaccini, sulla TAV, sui Benetton, sulla Gronda di Genova, sul TAP, sul merito nella scuola, sulle riforme costituzionali, sull’immigrazione, su Timmermans e sull’Europa, sulle Olimpiadi, sui rifiuti di Roma, sulle chiusure domenicali, sulle infrastrutture, sull’immigrazione, sui diritti civili e potrei continuare a lungo, vedo un abisso di differenze tra loro e noi. O perlomeno tra loro e me".

"C’è un tema poi più grande: i 5 Stelle non sono un movimento democratico. Hanno una piattaforma opaca, un rapporto stravagante con la Rete (vogliamo dirlo o no che quando partono i finti tweet contro Mattarella, nel giorno in cui Di Maio annuncia di procedere contro il Presidente per Alto Tradimento, quei finti tweet non sono fatti dai russi, ma sono chiaramente “made in Italy”? O facciamo finta di rimuovere tutto?), una capacità di aggressione alle nostre persone esattamente identica a quella di Salvini. Non siamo stati noi a metterli insieme: sono loro che sono due facce della stessa medaglia, populista e giustizialista a senso unico. Difendere i nostri valori con Toninelli, Di Maio e la Lezzi? Non in mio nome. 3. Chiarito che sono concettualmente contrario, mi domando che gusto ci sia ad aprire ai Cinque Stelle per ricevere il giorno dopo da Di Maio la risposta: ‘Non ci accordiamo col Partito di Bibbiano’. Ma che senso ha? Che gusto c’è? Franceschini si sforza di offrirmi un trattato di tattica parlamentare e di saggezza politica, ma il godimento nel prendere schiaffi - addirittura da uno come Di Maio - non si chiama politica, si chiama masochismo. A me fa schifo sentirmi dire che il mio partito è quello che usa l’elettroshock contro i bambini. Non ho valori comuni con un omuncolo meschino – scrive ancora Renzi - che per prendere un voto strumentalizza anche gli orrori. Noto che a qualcuno piace aprire a chi ci insulta, aprire per farsi dire no grazie. A me no. Mi spiace che tutte le volte il mio nome sia tirato in ballo in polemiche interne al PD. Penso sia ingiusto. Ho proposto una mozione di sfiducia perché mi sembrava naturale che l’opposizione alzasse la voce contro Salvini e che i Cinque Stelle fossero messi alla prova per capire davvero le loro intenzioni. Il Segretario Zingaretti ha detto no e per rispetto nei suoi confronti mi sono fermato senza raccogliere le firme dei parlamentari. Ho fatto lealmente la mia campagna elettorale a fianco dei candidati del PD alle europee e nei territori cercando di dare una mano. Ho finanziato una scuola di formazione politica e iniziato una battaglia contro le fake news che spero sia utile all’Italia, prima ancora che al PD. Chiedo solo una cosa: se qualcuno vuole davvero fare l’accordo con i Cinque Stelle ci provi, alla luce del sole, senza dover attaccare me. Io non condivido questa scelta e per il rispetto che devo a chi mi ha eletto nel collegio, non voterò la fiducia a un Governo PD-Cinque Stelle. Chi vuole provarci lo faccia: nessuno potrà impedirmi di oppormi ad alta voce come è mio diritto. E come è mio dovere. Si può rinunciare a una poltrona, come io ho fatto più volte, ma – conclude - non si può rinunciare alla dignità”.

Renziani contro Franceschini: "No accordo 5Stelle-Pd" 

I renziani tornano ad attaccare l'ipotesi di un governo M5s-Pd, una delle suggestioni in campo in queste settimane di forti tensioni nella maggioranza gialloverde. "Stanno epurando a uno a uno i renziani del Pd per dimostrare ai 5S che ci sono le condizioni per un accordo. La Sicilia diventa laboratorio politico di un esperimento del genere. Mi batterò contro questa prospettiva" ha detto l'ex segretario regionale Pd, Davide Faraone, in conferenza stampa a Palermo. Sandro Gozi chiede polemicamente a Franceschini:"Ci mettiamo tutti il gilet giallo?"Anche il governatore della Toscana Enrico Rossi, che pure non è renziano, dice che un'intesa "sarebbe esiziale".Sui social la base renziana si è subito mobilitata con l'hashtag "senza di me", contestando Franceschini. Com'è noto Matteo Renzi è totalmente contrario a un simile accordo, peraltro di difficile soluzione, posto che larga parte dei gruppi parlamentari fa ancora riferimento a lui.

Pd, Calenda: smentire ricerca accordo con M5S 'Subito programma e primarie di coalizione"

"Suggerisco al Pd: 1) Definitiva smentita su ricerca accordo con M5S; 2) Non abbiamo tempo per una costituente delle idee, subito programma di alternativa: scuola, welfare e investimenti; 3) comitato di coordinamento politico (Renzi, Gentiloni, Zingaretti..) per evitare di andare in ordine sparso; 4) convenzione delle opposizioni civiche e politiche per lavorare a programma comune; 5) definizione della modalita' di costruzione di un fronte democratico (alleanza, partiti etc). Idealmente per fine settembre. Da lanciare subito. 6)Primarie di coalizione. Adelante (avanti, ndr)". Cosi' su Fb l'eurodeputato Pd-Siamo Europei su Fb. 

Pd: Romano, alleanza con M5s Sarebbe la fine dem, serve alternativa netta

“All'Italia serve un'alternativa al governo Lega-Cinque Stelle: un'alternativa netta e riconoscibile, che gli elettori possano comprendere con chiarezza". Così il deputato Pd Andrea Romano, che, intervenendo a Omnibus definisce l'ipotesi di alleanza dem-5 stelle lanciata nell'intervista  di Dario Franceschini al Corriere della Sera una proposta "Sbagliata: nei tempi (perché dopo un anno di governo Salvini-Di Maio tutti sanno che i provvedimenti del governo sono condivisi da Lega e Cinque Stelle), nei modi (perché Nicola Zingaretti è stato molto chiaro nell'escludere un'alleanza tra Partito Democratico e Cinque Stelle), nei rischi che comporta per lo stesso PD (che perderebbe istantaneamente il consenso di tutti gli italiani che non si riconoscono in questo governo incapace e dannoso per il paese)”.

Pd: Faraone, 'intesa con M5S proposta da Franceschini, avevo risposto con 'vaffa'

"Dall'intervista di Franceschini sull'ipotesi di accordo con il M5S si capisce chiaramente il motivo per cui sono stato cacciato. Nessuna delle contestazioni ha una base. E' chiaramente una scelta politica. L'intervista di Franceschini di oggi lo dimostra e anche le parole di Lupo qui in Sicilia. Io gli avevo detto un bel 'vaffa', come usato da Grillo. Avevano bisogno di togliersi di mezzo Faraone per fare un accordo con il M5S. Solo questo. Tutto il resto sono tutte fesserie". Lo ha detto Davide Faraone durante una conferenza stampa. a Palermo, convocata dopo la decisione della commissione di garanzia di annullare la sua elezione a segretario del Pd Sicilia. "Credo che il Pd non possa fare ciò che ha proposto Franceschini - ha aggiunto - ovvero un accordo con una forza politica che fino ad ora, riferendosi al caso Bibbiano, continua a dire che il Pd toglie i bambini alle famiglie, usando l'elettroshock, per poi venderseli. Le parole di Franceschini mi spaventano".

Pd: Faraone, 'ho consegnato tessera a Zingaretti'

"Ho consegnato la mia tessera del Pd al segretario Nicola Zingaretti". Lo ha detto Davide Faraone durante una conferenza stampa, a Palermo, convocata dopo l'annullamento da parte della commissione nazionale di garanzia dei dem della sua elezione a segretario del Pd Sicilia. "Ho presa la tessera del Pd 27 anni fa e da allora l'ho sempre rinnovata - ha raccontato - L'ho consegnata il 19 luglio, giorno del mio compleanno e anniversario della strage di via D'Amelio. Non sono riuscito a digerire il fatto che negli stessi minuti in cui, a Palermo, si commemorava Borsellino, a Roma la commissione di garanzia dei dem si riuniva per trattare il commissariamento del Pd siciliano e la defenestrazione del suo segretario. Un'assoluta mancanza di sensibilità che mi spaventa". Sul suo futuro all'interno del Partito democratico, Faraone ha aggiunto: "Intanto sono nel gruppo del Pd al Senato dove la stragrande maggioranza dei parlamentari la pensa come me. Fin quando avrò questo riparo starò lì, e anche volentieri, se dovessero cambiare le condizioni politiche lo vedremo più avanti".

Governo: Bellanova, pericoloso non capire M5s-Lega avversari Pd

“Cinque Stelle e Lega sono nostri avversari politici: lo dico a chi fa orecchio da mercante e a chi si fa gioco dei mercanti per svillaneggiare in modo vergognoso la nostra comunità politica. Con gli avversari si discute in Parlamento, si fa opposizione politica nelle Aule e nel Paese, non si fanno accordi o alleanze né pre né post. Se tra i banchi della maggioranza esistono differenze, come ancora oggi si fantastica non si capisce su quale evidenza politica, la mozione di sfiducia è il modo migliore per farle emergere. Se poi sarà utilizzata per un ricompattamento, il problema non sarà certo nostro ma di chi continua a prendere in giro elettori e cittadini parlando una lingua sui social e una delle stanze del gGoverno". Lo afferma la senatrice Pd Teresa Bellanova.    "La verità - riprende - è che nessun mal di pancia li dividerà mai perché sono la stessa cosa, sono attaccati alle poltrone, sono nemici giurati della democrazia parlamentare e, come è già accaduto per la Diciotti, troveranno il modo di intendersela e di salvare il contratto di potere. Non importa a quale prezzo per il Paese e la sua credibilità internazionale". "Per questo - ammonisce - il Pd deve parlare urgentemente con voce forte e chiara, come stiamo facendo da tempo nelle aule parlamentari, chiarendo se recenti interviste sono rilasciate a titolo personale o meno. Non è più tollerabile che Di Maio offenda in modo volgare da giorni la nostra comunità e nessuno avverta l’esigenza di rispondere a tono e di difendere l’onore di militanti e iscritti. E’ un paradosso: chi diserta puntualmente i Tavoli di crisi e ha costretto migliaia di lavoratori alla precarietà adesso si vanta di difendere il lavoro mettendo alla gogna le parti sociali. Noi non abbiamo nulla da spartire con chi preferisce la propaganda politica a un incontro delicatissimo sui call center, fa incancrenire decine e decine di questioni nevralgiche, esulta perché nel nostro Paese crescono i contratti ma diminuiscono ore di lavoro e potere d’acquisto dei lavoratori, offende quotidianamente funzioni e ruolo del Parlamento".    "Di Maio e Salvini, Lega e 5Stelle, tutti nessuno escluso, sono due facce della stessa medaglia. Qualcuno potrà anche giocare a fare l’ala antigovernativa, l’adolescente finto-ribelle: quando capiremo che è solo un trucco mediatico della peggior specie? Cosa abbiamo noi da spartire con chi sostiene un Decreto che immagina la galera per le donne migranti incinta? Il Paese, i nostri militanti, i cittadini, hanno bisogno di chiarezza. E il Pd deve usare parole chiare. Adesso”, conclude Bellanova.  

 

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