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Politica
Pd incesto irritante. Renzi alla Leopolda ha una sola soluzione: la scissione

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Buongiorno, sono Luca Ronchi gestore della pagina Facebookhttps://www.facebook.com/LiberaliconRenzi/ Per un nuovo movimento federalista di Matteo Renzi.

Sono per la massima libertà d’espressione e sono l’ultimo a poter parlare del PD che non ho mai votato, ma quando leggo gli appelli di Veltroni, Cacciari (che stimo), Scalfari o chi per esso, mi chiedo davvero dove vivono questi intellettuali, rinchiusi in una torre d’avorio completamente distaccati dalla realtà.

Belle parole, scrittura forbita, analisi anche interessanti, ma che al 99% dei cittadini italiani, dopo due righe, gli tocca prendere l’Aulin per il mal di testa.

Mi vengono a parlare di unità del PD, quando di Unità non ci sono più nemmeno le feste. Mi vengono a parlare di lista unica con tutti dentro, senza vedere che in politica, solo i movimenti o partiti granitici, compatti, con una leadership riconosciuta intorno a una visione politica condivisa se pur con sfumature interne fisiologiche, resistono ai cambiamenti storici. 

Di unito c'è solo il fronte anti Renzi e mi auguro che vinca velocemente, per poter finalmente iniziare poi il nostro nuovo  progetto liberale federalista europeista riformista.  

Nel PD vogliono metterci dentro di tutto come nei cesti dei CD che trovi al supermercato “Tutto a 9,99 euro”, sperando che esca qualcosa di nuovo.

Un listone che secondo qualche professorone che ne sa mille volte più di me, dovrebbe andare da Macron a Tsipras. Siete seri quando pensate a queste cose? Si parla tanto di Europa, ma il problema è prima di tutto nazionale. Su alcuni temi complessi, seri, difficili, delicati come l’immigrazione, si può discutere a lungo, anche se oggi come oggi, i “pancisti” vincono facile sui razionali 6/0 6/0, ma quando vedo manifestazioni come quelle di Milano, allora capisco perché la gente vota in massa Salvini e Di Maio. La Boldrini, i girotondini, gli “arcobalenisti”, la Chiesa, quanti immigrati hanno preso in casa loro? Zero! E parlano come se avessero la verità intasca su tutto.  

Il PD, PartitoDefunto, non deve riformarsi, deve proprio scomparire, non ha più ragione d’essere, a meno che diventi quello che realmente è: una forza di sinistra radicale che riunisca Leu, Potere al Popolo e speri che il cavallo di Tria faccia cadere il governo su questioni economiche, per riaprire un dialogo con l’ala di sinistra radicale del M5S capitanata da Fico.   

E’ il progetto Zingaretti? Benissimo, tifo indiavolato per lui, spero ci riesca, così finalmente Renzi uscirà dall’incubo del PD. Matteo si è ritrovato politicamente abbandonato nel PD quasi per caso, ma la sua visione politica, storica, culturale, non c’azzecca nulla con il PD. Ha provato a cambiarlo nel 2014, ci stava quasi riuscendo, ma poi l’hanno brutalmente pugnalato, fino all’ultimo atto di Rignano, dove l’hanno invitato a mangiare una pizza senza parlare.

Solo una cosa del genere, se uno avesse un minimo di orgoglio e dignità, sarebbe sufficiente per prendere e andarsene via da quell’incesto di partito.

PER ANDARE DOVE? Ecco il punto. Capisco che Renzi ha il terrore di lasciare il PD, non sa cosa lo aspetta di fuori da qui, vuole sfruttarlo per un seggio in Europa o peggio, spera di riprendersi la leadership tramite un burattino da mettere li al suo posto, per poi sostituirlo dopo le europee.

Questo è il Renzi che non seguirebbe nessuno, è il Renzi finito, il Renzi già morto politicamente, mentre se si voltasse, troverebbe ad aspettarlo un nuovo elettorato liberale, federalista, piccoli imprenditori delusi dalla Lega e dal M5S, partite IVA, lavoratori autonomi, commercianti, un ceto medio in cerca di una nuova casa politica.

C’è un centrocampo politico da occupare e possiamo farlo sottraendo l’ala moderata liberale di FI alle fauci della Lega, costituendo un terzo polo centrista liberale, europeista, federalista (argomento dimenticato dalla Lega, ma ancora forte), riformista, con un leader naturale di nome Matteo Renzi. E’ giovane, lungimirante, a livello comunicativo e carismatico. E’ l’unico in grado di tenere testa ai giovani Salvini e Di Maio che, invece di dipingere come fascisti, andrebbero contrastati sui programmi, spargendo pure un po’ di “populismo concreto”, perché spesso conta più il come, rispetto a ciò che si dice.  Non è vietato proporre cose concrete, razionali, uscendo dai salotti dei falsi moralisti perbenisti che predicano male e razzolano malissimo, come quelli delle magliette rosse, degli arcobaleni, delle piazze con 4 gatti (altroché 15 mila dai…).

Si deve andare nelle piazze, sporcarsi le mani e piedi con gazebo e feste, promuovere convegni, aprire nuove sezioni e creare nuove classi dirigenti dal basso, puntando le amministrative del 2019, con il grande sogno di battere il duo Martina-Gori a Bergamo con un nostro candidato. Ripartiamo dal basso con un movimento compatto, snello, granitico, unito,  con idee chiare e senza mille correnti tribali cariche d’odio. Per carità, si discuta sempre sulle linee programmatiche e sulle strategie di come arrivarci, ma lo si faccia tra 4 mura e una volta che si decide una linea, quella vale per tutti.  

Caro Renzi, dalla Leopolda, ci aspettiamo una vera rivoluzione liberale e soprattutto culturale, ma se ci vieni a dire che vuoi restare nel PD provando a cambiarlo, non perdere nemmeno tempo, è come voler verniciare una Smart sperando diventi un Tir.

Ascolta Gozi che farebbe un nuovo movimento domani mattina e che vorrebbe uscire dal PSE per una nuova casa europea, mentre il PD la smetta di parlare di contraddizioni nel governo, quando il PD è la contraddizione per eccellenza.

Invece di parlare di governo fascista, si parli di cose serie come lavoro, tasse, reddito di vacanza, ops, di cittadinanza, o della vicenda Autostrade che ha fatto emergere l’intenzione ben nascosta del governo di pigliarsi tutto con più Stato e meno mercato. Quando si va al potere, è difficile resistere alla tentazione di governare direttamente l’economia. Vuoi mettere il senso di onnipotenza nel tagliare tutte e teste delle Ferrovie con un Tweet?

Basta parlare di Salvini razzista, fascista, sono solo assist a porta vuota al leader della Lega. La chiusura dei confini dell’Europa è un cross perfetto per Salvini da schiacciare in rete. Più Renzi parla a nome del PD e più continuerà a ricevere critiche o insulti, perdendo solo popolarità e consenso.

Quando avremo un nostro nuovo movimento, un nuovo elettorato, una nuova classe dirigente (si riparta da Gozi ad esempio), allora la pacchia per il governo e soprattutto per il PD sarà davvero finita.

Renzi, scegli cosa vuoi fare da grande, mancano poche settimane per decidere, devi darci una risposta, ma ascolta anche una voce fuori dal coro. Io non sono nessuno, ma più di qualche editorialista, ti ha invitato a staccarti dal PD e avviare un nuovo progetto politico. Fidati, siamo in tanti ad attenderlo.

Luca Ronchi Bergamo

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