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Politica
Pd-Mdp, accordo impossibile. I bersaniani guardano al M5S

Walter Veltroni si metta il cuore in pace. Nonostante il fondatore del Partito Democratico abbia vestito i panni del federatore del Centrosinistra, chiedendo un'alleanza dal Pd ad Articolo 1-Mdp, non ci sono possibilità che i renziani e i bersaniani tornino insieme. A dividerli non è soltanto il programma, dal Jobs Act alle politiche sull'immigrazione, ma è soprattutto la candidatura a presidente del Consiglio. Renzi non ha alcuna intenzione di mettersi in discussione: "Il Pd è nettamente la prima forza di un'eventuale coalizione e il candidato premier è il segretario. Punto", sottolinea un deputato dem. Ma per Mdp il "rinnovamento" e la "discontinuità" nella leadership sono una questione irrinunciabile e quindi un accordo elettorale è praticamente impossibile. Oltre al fatto che pensare di poter mettere insieme nei collegi uninominali dalemiani-bersaniani e renziani sarebbe una pura utopia.

Il Pd prosegue quindi con la costruzione di un'ipotesi di coalizione con la sinistra civica, quindi Campo Progressista di Giuliano Pisapia, con gli europeisti di Benedetto Della Vedova ed Emma Bonino e forse con i Verdi di Angelo Bonelli. Quanto ad Alternativa Popolare, salvo improbabili colpi di scena, Angelino Alfano confermerà di correre da solo alle elezioni politiche anche se un'intesa con il Pd potrebbe consentirgli grazie all'uninominale una decina di parlamentari in più tra Camera e Senato. Il ministro degli Esteri vuole avere le mani libere dopo il voto e una dozzina di senatori e circa 25 deputati, sempre che superi lo sbarramento del 3%, eletti senza alleanze pre-elettorali potrebbero risultare utilissimi nei giochi post-urne.

Alfano potrebbe decidere di spendere i suoi numeri in tre direzioni: o per un'intesa con Pd e Centrosinistra, o per un accordo con il Centrodestra o per le famigerate larghe intese Pd-Forza Italia. Meglio quindi avere le mani libere e non stringere alleanze prima delle elezioni. La vera novità, ma al momento si tratta di indiscrezioni, sono i possibili tentativi della sinistra bersaniana, che si riunirà in un cartello elettorale, di aprire una trattativa con i 5 Stelle. Una sorta di patto che unisca le due forze per contrastare Pd e Centrodestra. Difficile che Di Maio e Grillo accettino un accordo però un eventuale asse sinistra-pentastellati potrebbe rivedere i rapporti di forza in molti collegi elettorali.

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