Pd, Minniti, Martina, Zingaretti? "Chiusi nel bunker con le tessere"
Intervista di Affaritaliani.it al deputato dem Francesco Boccia, candidato alla segreteria del Partito Democratico
Come valuta l'avvio della campagna per le primarie?
"È una campagna congressuale che fa ancora fatica ad infiammarsi, vedo tanto tatticismo, poco coraggio e molta ipocrisia, soprattutto quando si affronta il nodo alleanze future. Non possiamo avere paura del confronto, dobbiamo utilizzare il congresso PD per ascoltarci e per ascoltare chi è rimasto deluso dal PD di questi anni".
Qual è il principale errore che stanno commettendo Zingaretti, Minniti e Martina?
"Martina, Minniti e Zingaretti e lo dico con il massimo rispetto per le persone, non se la prendano ma ad oggi sono i candidati degli apparati, quelli che vogliono un partito chiuso per poterlo controllare e non fanno nulla per dimostrare il contrario. Ho fatto di tutto per far aprire la possibilità di iscriversi a tutti ma si sono chiusi a riccio non capendo che il partito ha un estremo bisogno di aprire le porte a tutti e di favorire un confronto franco che non neghi la realtà. Nel PD dobbiamo fa rientrare chi è andato via e far tornare a credere chi è rimasto deluso. Se si chiudono nel bunker con i loro pacchetti di tessere, pensando di ottenere un risultato non facendo ottenere a nessun candidato il 51% sbagliano ancora una volta valutazione sullo stato d'animo dei nostri militanti".
E se nessun candidato raggiunge il 51%, secondo lei, che cosa accade?
"Se nessun candidato raggiunge il 51% si decide in assemblea così come da statuto. E farà il segretario chi sarà in grado di rappresentare la maggioranza delle idee non delle tessere. Non ci vedo nulla di male. Siamo un'associazione politica, non ci sono proprietari delle idee del Pd e in assemblea ci sono eletti direttamente con le primarie ed è giusto che decidano loro. Per evitare però che si arrivi lì con i signori delle tessere che tengono in ostaggio il partito è necessario sostenere una candidatura di rottura e non degli apparati.
Approfitto di Affaritaliani.it per rilanciare anche da qui l’appello che rivolgo ormai ogni giorno a tutti i candidati e soprattutto a Minniti, Martina e Zingaretti: facciamo tutti insieme una grande campagna di adesione al Partito Democratico, facciamo iscrivere online fino al 21 dicembre quanta più gente possibile, solo così il PD tornerà ad essere il partito di tutti.
Il 15 dicembre a Roma faremo una grande manifestazione in cui metteremo insieme diritti e innovazione, ci saranno sviluppatori e ciclo ryder, startup e precari, giovani e meno giovani, amministratori locali, iscritti e non iscritti al PD molto critici che chiedono di essere ascoltati. È questo che voglio diventi il nostro PD, un partito #aporteaperte.
Dobbiamo ricostruire un partito di massa capace di prendere il 30%, riportando a casa tutti quegli elettori che sono andati via facendoci precipitare al 18%. Ma possiamo riconquistarli soltanto se torniamo credibili, se apriamo le porte dei circoli e del partito, se torniamo ad occuparci delle disuguaglianze della società e dei bisogni delle persone".
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