Pd,niente cena da Calenda dopo il forfait di Renzi:"è diventata una buffonata"
Calenda cancella la cena dopo il forfait di Renzi: "Solito copione autolesionista, era diventata una buffonata"
Pd, Calenda cancella la cena dopo il forfait di Renzi
"Dopo 24 ore di polemiche interne e amenita' varie, a partire dalla disfida delle cene, ho cancellato l'incontro. Lo spirito era quello di riprendere un dialogo tra persone che hanno lavorato insieme per il paese e aiutare il @pdnetwork . In questo contesto e' inutile e dannoso". Lo scrive Carlo Calenda SU Twitter. "Errore mio. Ho provato a fare una cosa che ritenevo giusta in un contesto che l'ha letta in modo totalmente diverso", aggiunge Calenda rispondendo a un follower che sottolinea come cambiare idea in politica sia un "errore fatale". "Abbiamo ritenuto che a questo punto fosse la cosa piu' giusta da fare per evitare ulteriori fratture. Ripeto errore mio e di nessun altro. Eccesso di entusiasmo", conclude Calenda. La decisione arriva dopo che Renzi si era sfilato nel pomeriggio. "A questo punto aveva poco senso", ha detto allora Calenda.
Pd, Calenda: la cena mancata? solito copione autolesionista
"Era una cena non per fare strategia congressuale ma per ricostruire un rapporto tra Gentiloni e Renzi e compattare il gruppo per fare opposizione in maniera strutturata" e invece si è trasformata "nel solito copione del Pd autolesionista. Il Pd vuole un'unica cosa, la resa dei conti tra renziani e antirenziani in un congresso che non si capisce quando sarà". Così Carlo Calenda sui retroscena sulla cena con Renzi, Gentiloni e Minniti che aveva cercato di organizzare in un intervento a "Circo Massimo" su Radio Capital. "E' diventata una buffonata nel miglior stile dei retroscena del Pd. In politica ci si incontra e ci si parla. Non era un incontro contro Zingaretti, perché era presente Gentiloni, uno dei suoi primi sostenitori, ma il focus era per creare un'opposizione autorevole". Nel Pd "il quadro è drammatico, perché non ci si fida di nessuno e qualsiasi iniziativa viene presa come un'aggressione contro altri membri del partito".
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