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Politica
Pd, l'unità origine di tutti i mali. Fi molli Salvini e vada al centro

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

Buongiorno redazione,

sono un liberale orfano di un tetto politico da anni, faccio parte di quel partito degli astenuti, pur restando ogni giorno aggiornato alla politica con la “P” maiuscola, quella che molti personaggi di oggi hanno dimenticato. Da osservatore obiettivo, vorrei fare un’analisi generale sui movimenti in crisi come PD e FI.  

PD E UNITA’ ALLA POLTRONA- Per favore basta! Basta prenderci in giro con questa pagliacciata dell’unità coatta a tutti i costi. Non ci crede nessuno, ma è fisiologico che sia così, quando in uno stesso partito convivono da anni più anime e soprattutto visioni politiche diverse.

CALENDA dice che sulla sostanza sono tutti d’accordo, ma si dividono su “cazzate”, per usare le sue parole. Balle! Nel PD sono divisi su temi importanti come quelli economici, lavoro, immigrazione, tasse, scuola etc etc.

Poi che si faccia di tutto per restare uniti, l’ha capito pure il mio cane che è solo per una questione di scranni in parlamento. I renziani hanno a livello politico le ore contate, sanno che molti di loro, rischiano di restare fuori dalle prossime liste elettorali, così come hanno il terrore di staccarsi dalla mammella del partito, per paura dell’ignoto che può riservargli un nuovo movimento.

I politici sono imprenditori di loro stessi, devono salvare la loro posizione e finché viaggiano sul Titanic con l’orchestra che suona, nessuno si azzarda a scendere.

LE CONTRADDIZIONI DI RENZI- Veniamo a Renzi. Avete letto l’ultimo anno di tweet di Matteo Renzi? Giuro che offro una cena a chi mi trova un post, in cui c’è una proposta su temi come l’immigrazione, tasse, lavoro, PMI, sicurezza, lotta alla criminalità organizzata. ZERO! Solo insulti, lui che ha scritto nel suo libro che “non siamo quelli contro”. Non ho ancora capito chi sarebbero questi “noi”, ma ce lo spiegherà. Battute irritanti e offensive su Toninelli che, può essere criticato come ministro, ma è di pessimo gusto offenderlo dandogli implicitamente del sottosviluppato minorato. Così come è irritante leggere insulti a Di Maio solo perché non ha studiato. Ma stiamo scherzando? Il grado di una persona si valuta in base a un titolo di studio?

Per non parlare degli insulti a Salvini perché non ha mai lavorato un giorno. Scusate, mi dite che lavoro faceva Renzi prima di entrare in politica? L’apice l’ha raggiunto con un tweet di un lunedi pomeriggio, in cui stava facendo jogging in preparazione della maratona mentre in quelle stesse ore, Salvini era impegnato in un comizio. Nessuno gli dice a Renzi che sono autogol mostruosi e per di più facilmente evitabili?

Ma andiamo avanti. Parla di macchina del fango quando ci sono di mezzo i suoi genitori, poi accusa Di Maio per un lavoratore in nero, ma se non erro, il tribunale di Genova ha condannato Tiziano Renzi a pagare 70mila euro un nigeriano assunto in nero anni fa.

Parla di macchina del fango sulla vicenda Lotti, suo braccio destro e sinistro, dicendo che viene usato il caso CSM per attaccare lui, però appena viene arrestato Aratra, ha subito sparato contro Salvini legato alla mafia.

Dico queste cose perché mi spiace vedere un politico come Renzi, suicidarsi in questa maniera, con una comunicazione da asilo nido. Mi candido ufficialmente a fargli da addetto stampa per 3 mesi gratuiti, garantendo ottimi risultati.

Va bene la critica, ma se non viene seguita da una proposta, diventi ridicolo, soprattutto quando gli italiani ( a torto o ragione), ti hanno dato una mazzata senza precedenti nella storia della politica italiana. Cercare di recuperare consenso sparando da fuori, senza oneri, tenendo le mani in tasca, è irritante. E’ come quei ragazzi che per rubare la fidanzata a qualcuno, cominciano a parlar male di lui. Mossa suicida! Così come sperare di recuperare consenso parlando del passato. Negli ultimi 10 anni ho partecipato a una sola votazione, quella del referendum, avrei messo 200 SI grandi come una casa, ero renziano convinto fino al 4 marzo, poi da lì è iniziato il suo vero declino e questo solo ed esclusivamente per colpa sua, con una comunicazione sciagurata, rancorosa, odiosa, invidiosa. La semtta prima che sia davvero troppo tardi, basta!

C’è tempo per recuperare? Si, ma deve fare esattamente tutto il contrario di quello che ha fatto dal 4 marzo ad oggi. La gente appena lo sente parlare, non lo ascolta nemmeno, lo insulta a prescindere. Qualche consiglio ce l’avrei per non fargli scavare la fossa definitivamente.

Renzi è in buonissima compagnia. Sono da asilo nido e piuttosto ignoranti i tweet di Marcucci, Malpezzi, Morani, Ascani, Marattin, tutti che sanno solo insultare, fare battute da cabaret come tanti Beppe Grillo che non ce l’hanno fatta.

ZINGARETTI E NUOVO PARTITO- Trovo molto fastidioso il voler dettare la linea al nuovo segretario Zingaretti da parte di alcuni renziani. Quando Renzi era segretario, ha messo i suoi uomini ovunque, ora che lo fa Zingaretti, viene subito massacratoIn merito ad una possibile alleanza con il M5S, la linea la decide Zingaretti, non i renziani! Se non vi sta bene, prendete e uscite dal PD. Io non ho mai votato PD e mai lo voterò, ma ci vuole rispetto per un segretario scelto da 1milione e mezzo di elettori.

Per non parlare dei comitati civici. Trovo assurdo che un senatore semplice si metta a costituire comitati civici senza nemmeno chiedere permesso al segretario. Una cosa del genere nella Lega, FI, M5s, sarebbe inconcepibile.

E NON VENITEMI A DIRE che nel PD è possibile perché c’è pluralità di idee. E proprio questo IL PECCATO ORGINALE DEL PARTITO DEMOCRATICO! Quando lo capirete, vi dividerete e tornerà il sereno due nano secondi dopo.

Sono sicuro che il PD alle prossime elezioni farà come i socialisti in Spagna che, andarono da soli alle urne, per poi fare alleanze ad urne chiuse. Così farà Zingaretti con una parte del M5S. Si perché prevedo che ci sarà una scissione anche nel M5S, con l’ala di Di Maio che rimarrà legata alla Lega, Meloni e Toti  e l’ala più radicale del movimento che andrà verso il PD. 

SCISSIONE- Tornando al PD, una soluzione immediata per far tornare il sereno ci sarebbe: la scissione definitiva. A quel punto si andrà alla conta nelle urne, non al Nazareno.

Un movimento di centro liberale che se vuole recuperare i voti dei moderati del ceto medio orfani di un tetto politico, non devono di certo fare alleanze con il PD, ma guardare ai movimenti in atto in Forza Italia, con la parte moderata che andrà a ricompattarsi verso il centro, smarcandosi dalla Lega.

BERLUSCONI- Il presidente Berlusconi non è più un valore aggiunto da anni, quando parla purtroppo, non suscita più nemmeno un dibattito, fa quasi tenerezza, compassione, ne spara talmente grosse che si resta quasi in imbarazzo a sentirlo.

FORZA ITALIA- Non esiste più, ormai sono rimasti solo i brandelli e quando sento dire da Berlusconi che Forza Italia  è l’asse portante del centro destra, viene davvero da ridere. Berlusconi dovrebbe essere  denunciato per stalker nei confronti di Salvini, mi sembra come quei fidanzati che non accettano di essere stati lasciati.

TOTI- Eccoci a Toti, l’unico che prova a smuovere le acque dopo il 4 marzo. Giovanni ha stra ragione quando critica l’organizzazione di Forza Italia.Sono spariti dal territorio, sedi chiuse, zero attività, iniziative, proposte, zero assoluto da un anno e mezzo con moltissimi segretari  cittadini e provinciali dimissionari. Credetemi, a Bergamo, durante la campagna elettorale c’erano in piazza tutti i partiti, tutti tranne Forza Italia, non pervenuta. Poi si chiedono perché ha vinto Gori che è stato un bravo sindaco e ha meritato la riconferma.  

Guardo con interesse l’iniziativa di Toti, con dei dubbi che, nonostante le insistenze social, non mi ha ancora chiarito. Innazitutto, credo che nessuno si offenda se diciamo che Toti non ha certo il carisma di un Salvini, Renzi o dello stesso Berlusconi che personalmente da politico non mi è mai piaciuto, nonostante sia d’accordo con lui su moltissimi punti del programma.

Da liberale, non ho molto in comune con la Lega di Salvini, mi divide la loro politica migratoria, tasse, quota 100 e da federalista convinto (quello vero di Gianfranco Miglio), ripudio ogni forma di nazionalismo spinto. Toti fa bene a creare un nuovo movimento che chiamerei “Italia al Centro”, come posizione politica e geografica. Fossi in Toti, non deciderei fin da ora le future alleanze, creandomi  un mio percorso, una mia identità, magari guardando pure verso i liberaldemocratici che presto spero usciranno dal PD. Dico a Toti che fare la stampella della Lega è un rischio enorme, perchè se cadono loro, pure la stampella non ha speranze di rimettersi in piedi. Occhio che la ruota gira, quello che oggi sembra un cavallo sicuro, tra qualche mese o anno, potrebbe essere la tomba del nuovo movimento totiano.

Concludendo, se il movimento di Toti guarderà davvero al centro (vorrei sentirglielo dire), senza formare una copia della Lega più edulcorata, sostenendo le piccole e medie imprese con politiche sostenibili e non da fantafinanza come la Flat Tax, una lotta feroce alla corruzione, al malaffare, allora avrà la mia attenzione, in caso contrario, tra la copia e l’originale, la gente sceglierà sempre l’originale.

Luca Ronchi

Bergamo

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