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Politica
Pd, Veltroni: "Contro Renzi troppa acrimonia"

Walter Veltroni esorta i leader di partiti grandi e piccoli del Centrosinistra a mettere da parte le rivalità. "La sinistra - ha affermato a 'Mezzora in più' su Raitre - ha il dovere, in questa fase della storia italiana, di trovare la capacità, l'umiltà responsabile, per ricomporre le proprie diversità". Veltroni, a proposito di un suo eventuale ritorno in politica, chiarisce: "Da anni ho fatto una scelta moltoradicale di vivere una nuova fase e l'ho fatto, ma questo non comporta che non dica le mie opinioni pur non avendo ruoli in politica". Il su appello arriva dopo quello fatto da Giuliano Pisapia per l'unità del centrosinistra. "Bisogna voltare lo sguardo - esorta Veltroni - smetterla di stare dietro a Twitter e Facebook", o meglio "va bene usare tutto, ma poi c'è la vita reale, il dolore delle persone, c'è la precarietà".
 
"Dividersi - ha ribadito - è da irresponsabile, apre un'autostrada per la vittoria del centrodestra. Faccio un appello ai partiti, alle persone con le quali ho lavorato e con le quali ho militato per tanti anni: non fate l'errore di separarvi, di combattervi, perché sarebbe un errore storico incalcolabile. A forza di cercare quelli più omogenei a se stessi, si finirà con il diventare sempre più piccoli".

"La prima cosa che mi piacerebbe sentir dire da Renzi - ha affermato Veltroni riferendosi alla riunione della direzione Pd, in programma domani - é che prima della fine della legislatura, si portino a conclusione lo ius culturae e il biotestamento. Questo sarebbe già un segnale di apertura molto importante, insieme alla ricerca di politiche sociali ed economiche innovative di lotta alla precarietà e alla povertà".

"Se si dicesse questo - ha continuato - se si mettessero intorno a un tavolo il presidente Grasso e le altre forze politiche della sinistra che si vanno componendo, sarebbe un enorme passo avanti. Se non ci si prova c'è un rischio di tornare indietro ai Ds e alla Margherita ma in dimensione bonsai".

"Io mi auguro che Renzi abbia questa capacità ma che anche tutti gli altri si rendano conto della serietà del momento che ci sta passando davanti. Come mi auguro che Mdp cambi idea e che si accorga che la loro posizione 'se c'è Renzi, non ci siamo noì, è sbagliata perché non offre nessuno sbocco e quindi va cambiata. Si può stare in una coalizione nella quale ci sono diverse leadership. Saranno le elezioni a decidere chi debba prevalere. Insisto: ma perché non parlano dei contenuti?", domanda infine Veltroni.

"Io che ho inventato la vocazione maggioratoria - ha poi sottolineato - dico che si può e si deve cercare costruire alleanze sia al centro che a sinistra. Lo abbiamo sempre fatto. Altrimenti vincerà la destra, o meglio non vincerà nessuno".

Quanto al fronte Mdp, "conosco bene - ha detto Vetroni - D'Alema e Bersani: non sono estremisti. Devono smetterla di dire no ad alleanze con il Pd se c'è Renzi. È sbagliato. In giro contro Renzi c'è un'acrimonia esagerata e sbagliata. Mancano pochi mesi alle elezioni. Bisogna lavorare per realizzare un'alleanza democratica larga senza preclusioni". "In passato - ricorda - se ne sono fatte anche con  Mastella...".

"C'è il rischio - ha spiegato Veltroni - in questo processo di messa in discussione della democrazia in Europa, che la sinistra si divida, spacchi il capello in quattro e ci si odi gli uni con gli altri". Lo ha detto Walter Veltroni a In Mezz'ora in più, su Rai 3. "Non è che arriva Tejero o Mussolini - ha aggiunto - ma arrivano nuove forme di assolutismo". "Io - ha aggiunto - ho inventato l'espressione 'vocazione maggioritaria'. Ma la vocazione maggioritaria del Pd per me non è mai stata isolamento. Ma vuol dire che l'orizzonte non è il 25 per cento. È conquistare un consenso maggioritario costruendo a sinistra e al centro uno schieramento capace di vincere".

"Se una cosa posso fare da osservatore appassionato è dire non fate una cosa che nella storia verrà ricordata: la divisione della sinistra". "La sinistra è stata abituata a strutturarsi in una società strutturata: gli incontri, la fabbrica. Ora che non ci sono più elementi strutturanti sembra aver perso il suo cuore, e non solo in Italia. Il vero tema di oggi è cosa sarà della democrazia, che è una parentesi nella storia della società umana tra Auschwitz e i gulag".

Per Veltroni "il vero tema dei nostri tempi è la messa in discussione della democrazia". "Ho l'impressione - ha osservato - che la sinistra in Europa non veda l'effetto anni '30. Ho in mente l'immagine del corteo che c'è stato in Polonia ieri: 3 chilometri, pieno di gente, all'insegna di parole d'ordine come 'cacciamo gli ebrei e gli immigrati'. In Polonia si sta affermando una destra nazionalista - continua Veltroni - In Italia questi movimenti li abbiamo visti a Ostia: è il segno che si sta facendo strada un populismo di destra intollerante, base su cui si sta costruendo la destra europea".  "Se la sinistra perde la sua forza sociale lascia spazio a forze che cavalcano la rabbia". "Non esiste sinistra che non faccia i conti con le situazioni di emarginazione, precarietà, dolore. La sinistra è questo. E' la sua funzione storica",

"La sinistra sbaglia quando decide troppo poco, non quando decide", ammonisce il fondatore del Pd. "Se c'è un momento in cui la sinistra avrebbe il dovere di comporre le diversità è in questo momento. Fare ora una campagna elettorale in polemica è aprire un'autostrada alla destra. Sono divisioni irresponsabili in questo momento storico". Si tratta di una "destra eterogenea - ha sottolineato - perchè stanno insieme è complicato da comprendere".

"Ma la sinistra è stata abituata a organizzarsi in una società strutturata. Le fabbriche, i luoghi di lavoro, le sezioni, ora che la società si è disaggregata la sinistra sembra avere perso le parole giuste. Il vero tema di oggi è cosa sarà della democrazia".

"A Renzi gliel'ho sempre detto: cerca di includere, accogliere, anche coloro che sono più lontani. Accetta le critiche e le osservazioni perchè si dirige un partito, una comunità". Però "mi colpisce anche l'acrimonia verso Renzi dall'esterno. C'è un'esagerazione e tutti dovrebbero capire che c'è un limite, limite che rigurda il nostro popolo".

"Domani - ha detto ancora Veltroni - mi piacerebbe che Renzi dicesse 'noi chiudiamo questa legislatura con lo ius soli e il biotestamento'. Poi incontrare Grasso e le altre forze di sinistra perchè sennò il rischio è di tornare a Ds e Margherita, due bonsai". "Convivere con le diversità è una capacità politica che anche Renzi deve imparare. Se si continua a cercare chi è uguale a se stessi si diventa piccoli piccoli". Altrimenti, dice Veltroni, "vince la destra o non vince nessuno".

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veltroni pd divisioni destra





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