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Politica
Pensioni quota 100 dal primo gennaio 2019. Def, priorità della Lega. Esclusivo
LaPresse
A SERA SALVINI CONFERMA QUANTO SCRITTO DA AFFARITALIANI.IT

Manovra, Salvini: quota 100 per mandare in pensione chi ha diritto - "Sui temi economici abbiamo fatto una riunione come Lega per essere rispettosi degli impegni presi con gli italiani: quota cento per mandare in pensione chi ne ha diritto e liberare posti di lavoro per i giovani, Flat tax per far pagare meno tasse soprattutto ai piccoli, a cominciare dalle partite Iva e i piccoli imprenditori, meno burocrazia, riduzione delle accise sulla benzina più vecchie, una ridiscussione di tutte quelle complicazioni che fanno perdere tempo e denaro a chi lavora in proprio". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, lasciando palazzo Chigi al termine del vertice di governo su Libia e migranti. "Ci stiamo preparando a una manovra economia che sia altrettanto efficace come le nostre politiche sulla sicurezza e sull'immigrazione", ha aggiunto Salvini.

Quota 100 deve partire, e partirà, già dal primo gennaio del 2019. La riforma delle Legge Fornero è in cima alle priorità della Lega per il Def e per la prossima legge di bilancio. Le pensioni sono il primo punto per la Lega in vista del Def e soprattutto della Legge di Bilancio. Affaritaliani.it è in grado di rivelare che cosa è stato deciso al vertice economico tra i massimi esponenti del Carroccio che si è tenuto oggi al Viminale. Presenti, oltre al ministro dell'Interno Matteo Salvini e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, anche Claudio Borghi, Alberto Bagnai, Massimo Garavaglia, Massimo Bitonci, Armando Siri e i due capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. "Avanti tutto sull'introduzione di quota 100 già dal primo gennaio del prossimo anno anche come misura per far aumentare l'occupazione liberando posti di lavoro", afferma una fonte leghista. Altro tema caro del Carroccio è la flat tax.

L'obiettivo è quello di "iniziare con la rivoluazione fiscale, almeno per quanto riguarda le partite Iva e, se possibile, anche gli artigiani e le piccole imprese comprese quelle agricole", spiegano dal Carroccio. Un altro punto sul quale il ministro dell'Interno punterà forte sarà l'eliminazione delle accise più vecchie sulla benzina, provvedimento più volte sbandierato in campagna elettorale e che - spiegano fonti leghiste - "non si può rimandare ulteriormente". Per quanto concerne il provvedimento tanto caro agli alleati di governo dei 5 Stelle, il reddito di cittadinanza, la Lega è pronta a dare il via libera ma soltanto se il sistema "sarà come quello britannico e/o svizzero, che prevede la perdita del sostegno economico da parte dello Stato nel caso in cui vengano rifiutate due offerte di lavoro". In sostanza, per i leghisti "l'importante è che non sia una misura assistenziale e che prima ci sia la riforma dei cosiddetti job center, i centri per l'impiego".

Avanti anche con la "pace fiscale con Equitalia" ovvero con la rottaziomazione delle cartelle esattoriali fino a 100mila euro. Non un condono, ma "un modo per lo Stato per recuperare soldi che altrimenti sarebbero persi con gravi difficoltà per i cittadini, anche di carattere psicologico". E infine il tanto discusso rapporto con l'Unione europea. Per la Lega "gli interessi dei cattidini italiani devono essere al centro dell'azione di governo, ma senza creare tensioni eccessive con Bruxelles". Insomma, richiesta di maggiore flessibilità ma nessuna volontà di rompere o di dichiarare guerra alla Commissione, considerando anche la posizione prudente del ministro dell'Economia Giovanni Tria. Come si traduce tutto ciò? Secondo il Carroccio, l'esecutivo "potrebbe inserire nella nota di aggiornamento del Def un deficit / Pil intorno al 2,8-2,9%" in modo tale da "sfiorare il 3%" (come ha detto Salvini domenica scorsa a Bergamo) ma senza andare oltre il limite tanto caro ai tecnocrati di Bruxelles. Tutto questo non perché la Lega sia diventata di colpo filo-Ue ma per evitare eccessive fibrillazioni sullo spread che potrebbero penalizzare gli italiani considerando in particolare i mutui variabili.

LE PAROLE DI MATTEO SALVINI - "Siamo persone serie, il governo nasce per durare a lungo. Gli italiani ci premiano per chiarezza e coerenza, quello di oggi e' stato il primo di una serie di incontri". Lo dichiara il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, riferendosi alla riunione sulla legge di Bilancio che la Lega ha svolto questa mattina al Viminale. "Abbiamo discusso su numeri, conti e tempi per realizzare nell'arco della legislatura le nostre proposte per famiglie e imprese: smantellamento della legge Fornero, flat-tax, pace fiscale e chiusura delle liti con Equitalia, meno burocrazia per aziende e partite Iva, eliminazione delle accise piu' vecchie sulla benzina, interventi a favore dei Comuni, grande piano nazionale di manutenzione ordinaria e straordinaria", conclude.

PROSSIMA SETTIMANA NUOVO VERTICE ECONOMICO LEGA - La prossima settimana la Lega tornera' a riunirsi per definire le proposte e gli obiettivi economici in vista della prossima legge di Bilancio. Lo riferisce una fonte alla Dire, dopo il vertice di oggi convocato dal ministro Matteo Salvini al Viminale. "Questa e' stata una prima riunione per inquadrare le aree dove intervenire maggiormente. Poi ci sara' un secondo step nel quale ci incontreremo con il Movimento 5 stelle e il ministro Tria", ha spiegato alla Dire una fonte che ha partecipato all'incontro di oggi.

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