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Politica
Pensioni, Quota 41 si farà, ma "contributiva". Ecco quando. Anticipazione
(foto Ipa)

Pensioni, patto Meloni-Salvini

 

Il patto tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini sulla Legge di Biilancio che ha "salvato" Quota 103 per il prossimo anno, cancellando l'ipotesi Quota 104 - una vittoria della Lega - prevede che entro la fine della legislatura si arriverà a Quota 41 per tutti, come scritto nel programma elettorale del Centrodestra.

Ma, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la Quota 41 per tutti (comunque non prima del 2026-2027, e molto dipenderà dall'andamento dei conti pubblici e dalle regole del nuovo Patto di Stabilità Ue ancora tutto da scrivere) sarà contributiva e non retributiva. In sostanza, chi andrà in pensione prenderà meno soldi al mese. "Solo così è sostenibile per le casse dello Stato, altrimenti è impossibile", spiegano fonti qualificate. 

Intanto vediamo bene che cosa accadrà dal primo gennaio 2024. Quota 103 sarà ancora ufficialmente prorogata per tutto il prossimo anno e permetterà ancora ai lavoratori che lo volessero di andare in pensione prima a 62 anni di età e con 41 di contributi ma cambiano, aumentando, le finestre mobili di pensione per l’uscita effettiva e passano da tre a sei mesi per i lavoratori dipendenti privati e da sei mesi a nove mesi per i lavoratori dipendenti pubblici. 

Chi deciderà di andare in pensione nel 2024 con Quota 103 subirà penalizzazioni perché dovrà accettare il calcolo della pensione finale esclusivamente con sistema contributivo, per un valore lordo mensile massimo entro quattro volte il trattamento minimo Inps previsto per tutte le mensilità di anticipo del pensionamento. 

Ciò significa che dall’età di uscita con Quota 103, cioè 62 anni, fino al raggiungimento degli attuali requisiti pensionistici attualmente richiesti, vale a dire 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia, si potrà ricevere un importo mensile di pensione di massimo 2.250 euro circa, considerando la pensione minima fissata dall’ Inps di poco più di 563 euro.

I contributi validi ai fini del raggiungimento della pensione anticipata con Quota 103 sono tutti i contributi accreditati per la pensione, come contributi obbligatori, volontari, da riscatto, figurativi, fermo restando il possesso di almeno 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di disoccupazione e malattia.

Ai fini del raggiungimento contributivo per andare in pensione prima con Quota 103 sono validi anche i contributi derivanti dal cumulo di due o più gestioni previdenziali dell’Inps, a condizione, però, che si riferiscano a periodi non coincidenti. Non sono, invece, validi ai fini contributivi della quota 103 i contributi previdenziali versati presso le Casse private di previdenza dei professionisti.

Stando a quanto confermato dall'ultima bozza della Legge di Bilancio, possono ancora andare in pensione anticipata nel 2024 con quota 103 rivista tutti i lavoratori dipendenti sia pubblici che privati, i lavoratori autonomi e gli iscritti alla Gestione separata dell’Inps. 

Non possono, invece, anticipare l’uscita dal lavoro nel 2024 con Quota 103 le seguenti categorie di persone:

- Iscritti alle Casse libero professionali;
- Militari e personale delle Forze armate;
- Polizia e polizia penitenziaria;
- Personale della Guardia di Finanza;
- Chi è impiegato nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
- Iscritti al Fondo Clero.

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