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Politica
Giorgetti, poteri "limitati" dal premier.Palazzo Chigi smentisce risolutamente

"Gli italiani devono sapere la verità". Queste alcune dichiarazioni dei pentastellati rivolte ai cittadini; si tratta di indiscrezioni sul Carroccio e sul Segretario Matteo Salvini e su chi, anzichè lavorare «passa il tempo fuori dal Viminale e da Palazzo Chigi per fare campagna elettorale».

Nasce così un testa a testa tra le due compagini di governo, che il Corriere della Sera analizza. Una diatriba interna alla coalizione di governo dove si evincono dubbi, sospetti reciproci fra i due partiti che non perdono tempo ad accusarsi a vicenda.

Un ritratto, quello pentastellato, di Matteo Salvini che "diserta i consigli dei ministri più importanti". "Salvini? Dopo le 20 non può mai e non parliamo di quando gioca il Milan", una accusa a non presenziare svolgendo al meglio il suo ruolo politico.

La risposta del vicepremier leghista contro i ministri che passano il tempo a cercare "fascisti, comunisti, nazisti, marziani".All'interno delle mura di Palazzo Chigi le accuse di Salvini sono state accolte con ilarità. "Che faccia tosta — hanno commentato i vertici del M5S —. I leghisti non combinano nulla e accusano noi di non lavorare".

Ecco così ancora più definito il testa a testa fra i due vicepremier, da una parte Salvini e dall'altra Luigi Di Maio che sostiene ed elogia la figura e le azioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
«Il premier non si risparmia, torna da Doha e corre a L’Aquila, chiama Macron e si batte per la Libia».

La paura del Movimento è che la Lega «abbia provato a toccare Conte» e lo abbia fatto con il sottosegretario alla presidenza, Giancarlo Giorgetti. Tra i tecnici del Quirinale ha generato una certa sorpresa la gestione pasticciata del decreto crescita, entrato in Consiglio dei ministri a pezzi e uscito «salvo intese». E senza che Giorgetti, raccontano, abbia messo a verbale l’esito della riunione. È noto che i pentastellati temano Giancarlo Giorgetti sin dal primo giorno, per la sua conoscenza dei dossier e per i legami con la Casa Bianca e le cancellerie europee. I pentastellati ritendono che il braccio destro di Salvini sia stato messo a Palazzo Chigi per «governare» il presidente del Consiglio, il quale però ha tirato fuori insospettabili capacità di reazione e di tenuta. Cosa che, sempre secondo la ricostruzione del M5S, avrebbe oltremodo irritato Salvini e lo stesso Giorgetti. «Conte legge e corregge tutto, verifica le leggi parola per parola e i leghisti vanno fuori di testa», rivela un tecnico che lavora a Chigi. La suggestione poi che il premier possa scendere in politica con una sua lista, per quanto smentita dal diretto interessato, avrebbe fatto il resto.

«Giocano sporco — sussurra un pentastellato al governo —. Stanno provando a indebolire Conte, ma lui non ci sta. Se pensano che lascerà di buon grado il posto a Salvini sbagliano, basta guardare il gradimento nei sondaggi per capirlo». Da registrare, in questa battaglia dei nervi che rischia di far saltare il governo giallo-verde, anche i contrasti tra Salvini e Giorgetti. Il Fatto Quotidiano scrive che il vicepremier giorni fa ha redarguito il sottosegretario, perché in tandem con Giovanni Tria avrebbe contribuito a frenare sui rimborsi ai truffati dalle banche: «Giancarlo, così mi fai perdere le elezioni». Ma al vertice del M5S non credono a un vero duello tra i due big della Lega: «È il solito gioco delle parti». E la guerra continua.

Dl crescita, Palazzo Chigi: su mancata verbalizzazione di Giorgetti false ricostruzioni

"In merito all'ultimo Consiglio dei ministri relativo al dl crescita", da Palazzo Chigi smentiscono "risolutamente alcune fantasiose ricostruzioni diffuse a mezzo stampa che ipotizzano la mancata verbalizzazione dell'esito della riunione da parte del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti".

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