Prescrizione, lite nella maggioranza
Rabbia Ncd per gli emendamenti del Pd
È scontro aperto sul ddl arrivato dalla Camera che riguarda la riforma del codice e del processo penale. E dell'ordinamento penitenziario. In tutto 41 articoli sui quali i partiti hanno presentato circa 800 emendamenti (fra gli altri 300 di Fi, 100 M5S, 60 Pd, 100 'gruppo misto') che saranno discussi, a partire dalla settimana successiva a quella delle elezioni di giugno, presso la commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama. Su questi temi delicatissimi della Giustizia ci sono posizioni diversificate all'inteno della maggioranza, all'interno del Senato, all'interno del Pd.
Ma a far discutere e a creare tensione sono una decina di emendamenti sul tema della prescrizione e delle intercettazioni firmati da Casson e Cucca. Temi su cui c'era stata la convergenza dei 5Stelle. La loro presentazione ha suscitato la protesta di Area popolare che s'è messa di traverso ammonendo i dem dal ricercare maggioranze alternative 'mirate'. Il capogruppo a Palazzo Madama, Renato Schifani, che ha detto "no" a maggioranze trasversali", chiede che gli emendamenti vengano ritirati, perché non frutto di una concertazione tra alleati.
Renato Schifani, capogruppo di Ap, protesta: "Apprendiamo con stupore che i due relatori, entrambi esponenti del Pd, hanno presentato proposte emendative sulla prescrizione che si pongono in direzione esattamente contraria agli impegni precedentemente assunti dal ministro Orlando. Invitiamo i colleghi Casson e Cucca al ritiro immediato delle loro proposte mai discusse e non condivise all'interno della coalizione".
Ma subito il capogruppo dem, Luigi Zanda, frena. E prova a spegnere la miccia della polemica: gli emendamenti dei relatori sono solo "ipotesi di lavoro", spiega. E il loro contenuto "sarà quindi oggetto di analisi e confronto nei prossimi giorni nel gruppo del Pd, con la maggioranza e in Commissione".
A provocare la reazione dei centristi in particolare due emendamenti: quello che propone di fermare definitivamente la prescrizione dopo il primo grado. E quello che lega l'inizio dei tempi di prescrizione al momento in cui la notizia del reato viene acquisita dal magistrato. L'esempio è quello delle malattie professionali da amianto, segnalate anche a distanza di anni (e quindi con un alto rischio di prescrizione). Secondo gli emendamenti Casson-Cucca, la prescrizione dovrebbe iniziare a decorrere dal momento della acquisizione della notizia di reato. "L'esigenza punitiva dello Stato - spiega Casson - sorge quando lo Stato viene a sapere che è stato commesso il delitto".