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Politica
Prevenzione, protezione, resilienza: come sconfiggere il terrorismo

L’attacco terroristico  della notte del 14 luglio a Nizza, conferma il permanere di uno Stato di guerra condotto da estremisti islamici contro l’occidente e in questo caso ancora una volta contro la Francia.

Il terrorismo di ispirazione jihadista gode di una estrema situazione di favore dovuta alla assoluta vulnerabilità del sistema di vita occidentale nei confronti di tale minaccia. Il terrorismo costituisce oggi,  unitamente a quella  che può svilupparsi in ambito cibernetico, una delle due vere minacce nei confronti della società occidentale e in particolare della comunità europea.

Nei confronti della minaccia terroristica deve essere adottata una strategia diversa da quella prevista per contrastare le minacce nucleare e convenzionale basata sulla deterrenza. La nuova strategia contro il terrorismo, considerate le sue caratteristiche, deve basarsi sulla prevenzione, protezione, resilienza.
Per prevenire è indispensabile conoscere per cui, deve essere assolutamente potenziata l’azione di intelligence  accompagnata dalla messa a punto di un forte nucleo di forze speciali e dei relativi equipaggiamenti.
La protezione e la resilienza riguardano soprattutto le strutture strategiche indispensabili per lo sviluppo della vita nella società.

Le iniziative da intraprendere in sede nazionale per far fronte alla minaccia terroristica si possono individuare nella unificazione sotto un unico comando delle operazioni anti terrorismo, in una assai più elevata integrazione operativa tra le unità delle forze armate e quelle di polizia in chiave anti terrorismo, in un potenziamento della capacità di attività di intelligence per il contrasto in ambito anti terrorismo sostenuto dalla triplicazione delle risorse attualmente loro destinate. Tali iniziative debbono essere accompagnate da un forte incremento delle unità di forze speciali con conseguente riduzione delle forze convenzionali e altre predisposizioni relative a mezzi e materiali particolarmente idonei  all’azione di contrasto.

Quanto sopra va certamente realizzato in ambito nazionale ma deve costituire parte di una iniziativa integrata  in ambito europeo e possibilmente in ambito NATO come è sinora operante nei confronti delle peraltro assai attenuate minacce nucleare e convenzionale.

In sostanza i responsabili della difesa nazionale e dell’Unione Europea, debbono reindirizzare l’impegno finanziario e l’organizzazione della struttura di difesa verso l’azione di contrasto a questa nuova minaccia, riducendo l’impegno finanziario sinora destinato al settore convenzionale.

Tutto questo in un quadro complessivo costituito da iniziative nel campo politico, nel campo economico, nel campo religioso, nel campo diplomatico, tese ad eliminare l’origine della minaccia terroristica.


 

Gen. Luigi Ramponi
*Già Comandante generale della Guardia di Finanza e Direttore del SISMI. È membro della Trilateral

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