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Politica

Veramente notevole la faccia di bronzo di Don Michele Emiliano che dopo aver tirato un bel bidone agli scissionisti Speranza e Rossi prima blanditi poi brutalmente mollati ora se la prende con il ministro della Giustizia Andrea Orlando reo, secondo lui, di conflitto di interessi -causa il suo ruolo istituzionale- nella vicenda Consip che vede implicato il padre di Renzi.

Ma come? Proprio lui che ha testimoniato contro “babbo Renzi” per lo stesso processo Consip e che non si mai dimesso dalla magistratura e continua allegramente a far politica in evidente super conflitto di interessi.

Mettiamo che Don Michele ad un certo punto si stufi di far politica o venga brutalizzato dalle urne interne o esterne e torni naturalmente a fare il suo lavoro e che debba giudicare -putacaso- qualche suo avversario politico (e ne ha moltissimi) che in passato gli ha fatto uno “sgarbo” come si comporterebbe?

E qui non vale il politically correct che dobbiamo dare fiducia etc etc; la natura umana è quella che è e a non fidarsi non si farebbe bene ma benissimo.

Dunque desta veramente clamore questa affermazione di Don Michele contro Orlando che potrebbe -questo il teorema del governatore pugliese- influenzare l’esito del processo.

Ma stiamo scherzando?

Un’accusa di questo genere ai tempi della Prima Repubblica sarebbe bastata per fare saltare tutto il tavolo interno del Pd e relativo congresso con serie ripercussioni istituzionali ma ora si snocciolano affermazioni inusitate senza che accada nulla se non una leggera increspatura del gran mare mediatico.

Che dire?

Sono molto lontani i tempi in cui Fanfani Presidente del Consiglio dei Ministri imponeva di vendere alla moglie i propri Bot per evitare conflitti di interesse

 

Tags:
michele emiliano





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