Prodi, un addio o un rilancio della sua candidatura a premier?
Romano Prodi è sempre molto abile a presentarsi esterno al teatrino politico
Ieri "La Repubblica" - il cui editore, Carlo De Benedetti, 83 anni, è titolare della tessera numero 1 del PD - ha pubblicato, con risalto, una conversazione tra il nuovo direttore de "L'Espresso", Marco Damilano, 48 anni, e Romano Prodi, 78 anni.
Siamo certi che i toni molto pessimisti dell'esternazione prodiana ("Una tragedia. L'Italia è sul baratro") e il severo distacco, che ha lasciato trapelare, escludano, definitivamente, il Prof. dagli aspiranti alla candidatura a premier delle truppe, divise, del centrosinistra ? Oppure la sottolineatura delle gravi difficoltà del Paese e delle fratture, insanabili, nel fronte progressista è stata messa in rilievo per far capire che solo il nuovo ritorno in campo dell'attempato docente emiliano-che, per 2 volte, sconfisse Berlusconi- potrebbe rilanciare l'area progressista ?
Prodi, che fu ministro dell'Industria di un governo Andreotti (1919-2013) nel lontano 1978, è, sempre, molto abile a presentarsi esterno al teatrino politico e a quello dei "boiardi" delle Partecipazioni statali", oscurando la sua lunga Presidenza dell'Iri, cui fu designato da don Ciriaco De Mita, 89 anni.
I due governi, presieduti da Romano, alla fine degli anni 90, hanno rilanciato il Paese o hanno contribuito alle attuali, "tragiche", difficoltà ? E se Prodi non ha ancora perdonato i 101 "franchi tiratori", che sabotarono la sua candidatura al Quirinale, molti non rimpiangono il record delle 102 poltrone spartite, nell'esecutivo, pletorico, del 1906, tra ministri, vice-ministri e sottosegretari.