Puglia, Fitto tratta con i centristi. La voglia di autonomia da Berlusconi
Un abbraccio forzato ai berlusconiani potrebbe rischiare di asfissiare Direzione Italia,
LECCE - Uscire per poi tornare sotto forma di "quarta gamba" non era certo quello che aveva immaginato Raffaele Fitto, quel giorno che decise di dire addio a Berlusconi. Il suo destino non è ancora chiaro, ma potrebbe andare tutto come vuole il leader di Forza Italia: utilizzare anche i voti dell’ex ministro per far prevalere i forzisti nella coalizione. Un abbraccio forzato ai berlusconiani potrebbe rischiare di asfissiare Direzione Italia, ma non sembrano percorribili molte strade. L'unica alternativa per Fitto è convincere il gruppo di centristi con cui dialoga da tempo a correre in autonomia rispetto a Silvio Berlusconi. Insomma, l’ex ministro di Maglie vorrebbe non fare parte del partito satellite di Forza Italia. Ma i giorni in cui si potevano nutrire aspirazioni da premier sono passati e tanti vecchi amici sono andati via. Direzione Italia, che nasce dalle ceneri dei Conservatori e Riformisti, defunti dopo poco tempo, ha subito una terrificante emorragia proprio nella roccaforte pugliese. In questi giorni hanno fatto discutere molto le aperture di Berlusconi nei confronti di Fitto, ma si tratta solo di pragmatismo politico: nei sondaggi il centrodestra unito, senza perdere nemmeno i movimenti regionali, vince a mani basse. Quindi, l'ex Cavaliere ha bisogno che la quarta gamba sia forte e coesa. Quagliariello, Direzione Italia di Fitto, Parisi e Udc sono pedine importanti da tenere dentro: Berlusconi lo sa, dunque lancia frasi distensive e messaggi di apertura.
Se la differenza con Salvini è di pochi punti, come chiariscono i sondaggi, i berlusconiani con la quarta gamba fatta di partiti di centro potrebbero confermare la loro leadership all'interno del centrodestra. A tenere ancora più distante dalla vetta della coalizione i leghisti, secondo i berlusconiani, ci sarà una campagna elettorale spinta e presenzialista come solo Berlusconi sa fare: una strategia che ha sempre fruttato molti punti in più ai forzisti. Adesso il leader di Forza Italia si sta concentrando sulle alleanze: ha bisogno di rimettere insieme ogni coccio del centrodestra. In settimana ci sarà un incontro tra Cesa e Berlusconi e saranno più chiare le cose anche sul futuro di Direzione Italia. Il leader Udc è tentato dal quarto petalo berlusconiano, con Fitto, Costa, Quagliariello, Parisi e altri. Anche se i dirigenti dello Scudocrociato vorrebbero correre col proprio simbolo. Il dilemma è sempre lo stesso, anche per quelli dell’Udc: coalizione centrista autonoma oppure satellite dei forzisti? Intanto, in Puglia, la politica del doppio forno di Salvatore Ruggeri lascia senza risposte non solo i fittiani, ma anche il presidente della Regione Michele Emiliano. Il coordinatore regionale e tesoriere Udc per quanto tempo potrà stare a Roma con il centrodestra e in Puglia con Emiliano? Per ora il leader centrista è riuscito a congelare l’alleanza tra Udc e Fitto, ma potrebbe alla lunga dover cedere. Intanto, Michele Emiliano pressa Ruggeri per tirarlo dentro la lista nazionale civica che dovrebbe affiancare il Pd, sempre che Renzi gliela lasci fare. Le trattative vanno avanti anche con chi è abituato a giocare su più tavoli.