Quegli sgambetti dei magistrati all'autonomia di Renzi...
di Pietro Mancini
"I progetti di Renzi sulla giustizia vanno fermati perchè, nel Paese, incombe il rischio di una democrazia autoritaria....sono un retaggio del ventennio berlusconiano. Al governo ci sono dei mestieranti, buoni a gestire il potere. Che discorso di prospettiva può fare uno come il sottosegretario, del "cerchio magico", Luca Lotti ? E vogliamo parlare della ministra, donna Maria Elena Boschi? Accostate ad altre personalità, impegnate sul fronte delle riforme costituzionali, a Barbera o ad Amato, vengono i brividi....Il Capo della Procura di Catanzaro, Gratteri, e il responsabile dell'Authority anti- corruzione, Cantone, sono degli "uomini Mondadori". Quando firmi libri, pubblicati da Mondadori, la casa editrice ha interesse a trasformarti in un personaggio per vendere più copie". Questa esternazione, sul "Foglio" di ieri, è di Piergiorgio Morosini, consigliere del CSM, in quota Magistratura democratica.
Come gip di Palermo, ha rinviato a giudizio politici, boss ed ex dirigenti delle forze dell'ordine, imputati nel processo sulla presunta trattativa, nel 1993, Stato-mafia ("io resto del parere-ha detto-che la trattativa c'è stata"). Dopo la bufera, provocata dai suoi giudizi sferzanti, ha parlato di "colloquio informale, riportato in modo scorretto". "Il Foglio :"Il colloquio c'è stato". Un'intervista molto pesante, stampata sotto questo titolo: "Perchè Renzi va fermato !". In realtà, alla magistratura spetterebbe il compito di fermare i trasgressori delle leggi, non l'esecutivo, legittimato dal voto del Parlamento, eletto dagli italiani. Legnini, vicepresidente del CSM :"Inaccettabili gli attacchi al governo. Riferirò a Mattarella". La linea di scontro dei magistrati con il governo non giova al Paese. E i cittadini-compresi coloro che pro-tempore fanno politica-devono essere giudicati con rigore ed equilibrio. Senza astio e pregiudizio.
E, negli atti giudiziari, le toghe dovrebbero astenersi dal dare valutazioni sulla moralità, o l'immortalità, degli imputati, come hanno fatto, nell'ordine di custodia cautelare del Sindaco di Lodi, spingendosi a inserire nozioni di antropologia sull'ex amministratore del PD. Uggetti, secondo non pochi osservatori, non avrebbe dovuto essere rinchiuso in cella. Come ha detto, ieri, al "Corriere della Sera", l'ex Capo della Procura di Venezia, Borraccetti, "la custodia cautelare in carcere, per turbativa d'asta, non ha precedenti ed è una scelta opinabile".
Come i magistrati, a ragione, chiedono ai politici di rispettare l'autonomia dell'ordine giudiziario, così i giudici non possono sostituirsi, in una democrazia, ai cittadini, stabilendo che quel primo cittadino-rinchiuso non nel carcere-modello di Lodi, ma a San Vittore- "ha violato il patto con gli elettori". Perché ? Uggetti avrebbe, secondo la gip di Lodi, una "personalità negativa ed abietta"... Ma-lo ha rilevato, a ragione, Michele Serra-"non solo non è una prova a carico, ma è un giudizio non richiesto e del tutto fuori luogo, che mette a repentaglio proprio quella "autonomia della magistratura" per la quale in tanti trepidiamo...I giudici dovrebbero ricordarsi che esistono il diritto penale e il diritto civile, non ancora il diritto morale". Pietro Mancini.