Tensione tra Renzi e Mattarella. "Divergenze" sul dopo-Guidi
Governo-Quirinale, lite sul successore della Guidi
Tensione Palazzo Chigi - Quirinale sulla nomina del successore di Federica Guidi al dicastero dello Sviluppo Economico. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, l'interim del premier rischia di prolungarsi ben oltre le attese, probabilmente fin dopo il referendum del 17 aprile e forse anche le mozioni di sfiducia delle opposizioni. Nell'incontro di giovedì scorso tra il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e il presidente del Consiglio sarebbe emerse delle "divergenze" tanto che la designazione "non è imminente".
Renzi aveva fatto sapere di volere archiviare la pratica in tempi brevi, entro la fine della scorsa settimana. Ma dovrà attendere. I nomi caldi, a detta di diverse fonti parlamentari, rimangono quelli di Teresa Bellanova e Claudio De Vincenti. La prima - gradita in particolare da Mattarella - sembra essere ancora in vantaggio sul secondo: intanto è una donna, particolare che consentirebbe a Renzi di lasciare invariato l'equilibrio di genere all'interno dell'esecutivo. E poi ha l'esperienza maturata prima da sottosegretario e poi da vice-ministro allo Sviluppo Economico e, infine, è una 'politica' vera, con un passato nel sindacato, poi nei Democratici di Sinistra e nel Pd.
Claudio De Vincenti, dalla sua, ha il pregio di essersi guadagnato da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio la stima del premier, che se dipendesse solo da lui l'avrebbe già nominato. L'intervento nel corso dell'ultima direzione del Pd, a difesa delle scelte del governo sull'emendamento Tempa Rossa è la prova di una sintonia molto forte tra Renzi e il sottosegretario. Non va trascurato il fatto che anche De Vincenti, come Bellanova, ha avuto un lungo trascorso al Mise, prima come sottosegretario con il governo Monti, confermato dal governo Letta, e poi come viceministro del governo Renzi.
Tra i nomi in pole c'è da aggiungere anche quello di Luigi Legnini, vice presidente del Csm e già sottsegretario con delega all'Editoria nel governo Letta, confermato da Renzi fino alla sua elezione al Consiglio Superiore della Magistratura. Una figura che, dopo il caso Guidi, potrebbe dare un segno di forte discontinuità. Quello che sembra sempre più probabile è che Renzi abbandonerà la pista che porta a imprenditori o personalità 'riconoscibili' dal mondo produttivo. Dopo l'esperienza Guidi, sono pronti a scommettere i più, il leader del Pd farà tornare un politico in quel dicastero che, tra le altre, ha anche una delega fondamentale per il premier, come quella alle telecomunicazioni.