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Politica
Quirinale, Paragone: "Silvio non mi ha chiamato, sarebbe stato tempo perso"
Gianluigi Paragone
Lapresse

Gianluigi Paragone (Italexit): “Paolo Maddalena è da tempo il nostro candidato. Bene che anche gli ex colleghi M5s abbiano tirato fuori questo nome”. Berlusconi? “Non mi ha contattato, sapeva che sarebbe stata fatica inutile”

A sette giorni dal primo scrutinio per il rinnovo della carica di presidente della Repubblica, continua a regnare l’impasse dalle parti sia del centrodestra, ancorato per ora al nome di Silvio Berlusconi, sia del centrosinistra, incluso il M5s, che respinge al mittente come irricevibile e divisiva la candidatura del leader azzurro, ma al momento non ha ancora avanzato - al di là delle ipotesi Mattarella bis e Draghi - un’altra soluzione secca o una rosa di quirinabili alternativi.
Ad avere le idee più chiare sono invece gli ex grillini, per lo più confluiti in Alternativa c’è, compatti sull’ex vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, Paolo Maddalena. Un nome che, in realtà, aveva già avanzato l’ex senatore M5s e fondatore del partito Italexit Gianluigi Paragone, e che in qualche modo mette a rischio la stessa “operazione scoiattolo” di Arcore. Affaritaliani.it ne ha parlato proprio con il senatore Paragone che al nostro giornale ha detto subito di non essere stato contattato da Silvio.

Nessun abboccamento, nessuna telefonata. Conferma?
Sì. E la ragione è semplice: sapeva benissimo che sarebbe stata una fatica inutile. La posizione nostra è ampiamente nota.

Il 24 gennaio Italexit scriverà sulla scheda il nome di Paolo Maddalena?
E’ il nome che io feci già tempo fa, da parecchio è il nostro candidato. Si tratta di una personalità che unisce tutto il fronte anti-Draghi. Io non sono nella mischia degli ex M5s, ma perché Italexit non è più assimilabile al movimentismo. A differenza della formazione di Brugnaro, dello stesso M5s e di Alternativa c’è, siamo infatti l’unica forza politica che è diventata un partito. Non a parole, ma riconosciuto dalla commissione competente. Detto questo, sono molto contento che gli ex colleghi del Movimento abbiamo tirato fuori il nome di Maddalena, sebbene ci siano arrivati con un metodo che non è il nostro e che non ho condiviso.

In che senso?
Hanno dovuto fare una votazione su più nomi, mentre Italexit ha sempre avuto un solo nome. Maddalena, appunto.

Comunque Mario Draghi, che si tratti di Colle o di Palazzo Chigi, rimane il convitato di pietra.
Dovunque lo metti per me è un pericolo, è un avversario politico e un nemico culturale. Al quarto, al quinto, al sesto scrutinio, per noi il nome rimane Maddalena.

Sul Quirinale ha avuto modo di confrontarsi con Alessandro DI Battista?
Ribadisco che siamo un partito nuovo. Non abbiamo bisogno di chiedere la benedizione a qualcuno e né tantomeno di farci riconoscere. La piazza di sabato a Milano ne è la prova: eravamo lì con un leader, una bandiera e una proposta politica. Alessandro è un ragazzo d’oro e che stimo, ma non è in Parlamento. E non so chi siano i parlamentari a lui vicini. Punto.

E’ vero pure che senza convergenze con le altre forze politiche, almeno dal quarto scrutinio, non si va avanti. Cambierà la vostra strategia?
La strategia è una sola: tutte le persone che hanno a cuore la Costituzione e i beni pubblici guardino a Paolo Maddalena.

Chiude a qualsiasi altra ipotesi possa essere eventualmente messa in campo dal centrodestra, che si tratti di Casini, Moratti, Pera o Casellati?
Il centrodestra, prima di presentare un nome, deve togliere tutti gli obblighi vaccinali, green pass e super green pass, altrimenti per me non c’è dialogo. Solo Meloni non ha le impronte digitali su queste misure, ma è comunque organica alla coalizione e io non posso parlare con persone che stanno comprimendo le libertà. Il cdx per ripulirsi deve ammettere di aver sbagliato e fare marcia indietro sui provvedimenti che ha sostenuto. Solo allora e se contestualmente avanzasse il nome di qualcuno che ha un profilo uguale a quello di Paolo Maddalena sarei disposto a ragionarci dal quarto voto. Ma all’orizzonte non c’è nulla di tutto questo.

 

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