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Politica
Rai, Foa: il cda è perfettamente legittimo, abbiamo fatto tutte le verifiche

"Rispetto gli obblighi istituzionali e aspetto le decisioni dell'azionista, che altro posso fare?". Così ad Affaritaliani.it Marcello Foa, consigliere di amministrazione della Rai che la maggioranza Lega-M5S ha indicato come presidente ma che la Commissione di Vigilanza non ha ratificato, dopo la riunione del cda di oggi. Foa descrive il clima in consiglio come "ottimo. Un clima fantastico".

Ma il cda attualmente è operativo e nella pienezza delle sue funzioni? Foa non ha alcun dubbio. "Noi abbiamo fatto tutte le verifiche legali e procedurali perché nessuno di noi vuole operare in stato di non legalità e, ovviamente, siamo per tutto e perfettamente legittimi e in linea con i regolamenti. Un convincimento che hanno maturato i legali della Rai, come è normale che sia. Dal punto di vista dell'operatività del consiglio della Rai - prosegue Foa - è tutto assolutamente in regola. L'unico vero nodo è la questione della maggioranza dei 2/3 in Commissione di Vigilanza per la quale né io né il consiglio possiamo fare nulla e, quindi, noi tutti aspettiamo che l'azionista faccia le opportune valutazioni e mi comunichi qual è il suo desiderio".

Lei non si dimette, vero? "Ribadisco quanto già detto. Attendo le istruzioni dell'azionista che mi ha dato l'incarico e a lui soltanto rispondo", conclude il consigliere Foa.


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Rai, il consigliere Rossi: cda pienamente operativo. Foa sarà presidente. L'intervista

"La soluzione va riportata in Commissione di Vigilanza. C'è una sorta di debolezza procedurale della legge. E' stata commessa una leggerezza nel momento in cui la legge è stata discussa e poi promulgata. Ad ogni modo, il consiglio di amministrazione della Rai è attualmente nella pienezza dei suoi poteri ed è operativo a tutti gli effetti con un direttore generale e un consigliere anziano che svolge le funzioni di presidente". Con queste parole Giampaolo Rossi, consigliere di amministrazione della Rai, intervistato da Affaritaliani.it, commenta la situazione ai vertici della tv di Stato dopo che la Commissione di Vigilanza non ha ratificato la nomina di Marcello Foa a presidente.

"Ovviamente questa situazione non potrà durare per moltissimo tempo", spiega Rossi. "Ma il cda in questa fase può lavorare in maniera assolutamente tranquilla, in attesa di capire quali passi successivi prenderà l'azionista. Gli appelli al Presidente Mattarella (fatti dal Pd Michele Anzaldi, ndr) sono fuori luogo, che cosa c'entra il Quirinale con la Rai? Ripeto, il consiglio è operativo a tutti gli effetti con un consigliere anziano che svolge le funzioni del presidente".

Nei giorni scorsi proprio il nome del consigliere Rossi era stato indicato come possibile presidente al posto di Foa... "Qualsiasi consigliere può svolgere il ruolo di presidente se viene votato. Io ho votato orgogliosamente e convintamente Foa perché lo ritengo in questo momento il miglior presidente possibile e immaginabile per rilanciare il servizio radiotelevisivo. Foa è un esperto di media e di innovazione tecnologica ed è intellettualmente libero. Sono certo che alla fine troveremo la quadra su Marcello Foa presidente", conclude Rossi.

Stallo Rai, Cda dice no a Borioni e non indica nuovo Presidente

Neanche la riunione di oggi del Cda è riuscita a trovare una soluzione per sbloccare lo stallo sull'elezione del nuovo presidente della Rai, dopo la bocciatura in commissione parlamentare di Vigilanza, di Marcello Foa. Il quale in una nota ha spiegato di "aver informato i miei colleghi del consiglio di amministrazione che sono ancora in attesa di indicazioni dell'Azionista e che nel frattempo continuerò, nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, a coordinare i lavori del Cda come consigliere anziano, nell'esclusivo interesse del buon funzionamento della Rai". Foa parla di un clima "ottimo" in Cda, "di confronto franco e leale con colleghi di grandissimo valore", e che "lo spirito che ci unisce è quello di servizio per la più grande azienda culturale del paese". Ma non fa cenno alla proposta della consigliera Rita Borioni (eletta in quota Pd) di procedere all'indicazione di un nuovo presidente. Proposta respinta, a quanto si apprende, con l'obiezione che al momento nessuno dei componenti del Cda avrebbe il gradimento della Vigilanza in cui sono richiesti i sì dei due terzi dei componenti.

Prima della riunione del cda è stato Foa a chiarire la sua intenzione di continuare a presiedere il consiglio di amministrazione, "in attesa di indicazioni dell'azionista", nella qualità di consigliere anziano. Ma il Pd reagisce, sottolineando l'illegittimità di questa posizione. Mentre il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, uscendo dal San Raffaele dov'era ricoverato da ieri, prova a stemperare le tensioni con Matteo Salvini sulle nomine Rai: "Il centro destra è ineliminabile in Italia e quindi dobbiamo sempre andare d'accordo".

"Oggi ho informato i miei colleghi del consiglio di amministrazione che sono ancora in attesa di indicazioni dell'azionista e che nel frattempo continuerò, nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, a coordinare i lavori del cda come consigliere anziano, nell'esclusivo interesse del buon funzionamento della Rai" - afferma Foa.

Ma il Pd definisce questa circostanza "illegittima", come spiega su Facebook Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai: "Il cda Rai non sarà legittimamente costituito e in carica finché non sarà nominato un presidente che entri formalmente nelle proprie funzioni attraverso il voto favorevole dei 2/3 della Vigilanza Rai. Quanto alla circostanza che Foa possa comunque presiedere il cda, secondo il diritto e la prassi che in assenza di un presidente e di un vicepresidente un cda sia presieduto dal consigliere anziano, in questo caso non si applica, poiché la commissione di Vigilanza non ha dato il proprio assenso proprio al fatto che il consigliere Foa sia presidente e quindi possa presiedere il consiglio".

"Diverso sarebbe stato il caso - prosegue Anzaldi - in cui il consigliere anziano non coincidesse con la persona cui la commissione non ha dato il proprio placet a essere e fare il presidente. Siamo dunque di fronte ad una palese situazione di illegittimità, pertanto se davvero i consiglieri appena nominati intendono riunirsi per prendere decisioni aziendali diverse dalla nomina di un nuovo presidente, come ad esempio nomine di direttori o decisioni di interim, rischiano di pagare personalmente. Basta rileggere la sentenza della Corte dei Conti che ha condannato alcuni loro predecessori a risarcire 11 milioni di euro per l'irregolare nomina di Alfredo Meocci, imposta anche in quel caso dal governo e dalla politica contro regole e leggi, come accade oggi con Marcello Foa. La Corte in quel caso parlò di 'manifestazione di una volontà pervicacemente e supinamente adesiva alla volontà politica'".

Anche Rita Borioni, consigliera in quota Pd che ha chiesto la riunione odierna del cda, ribadisce la necessità di votare un nuovo presidente, sottolineando la sua preoccupazione "per la possibile nullità" degli atti del cda. Dobbiamo procedere al più presto a una nuova votazione sul presidente - afferma -  Ho chiesto oggi alla maggioranza del consiglio di esprimere un nuovo nome, da sottoporre al voto del cda e poi alla ratifica della Vigilanza".

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