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Politica
Rai, Foa presidente: il governo non cambia nome. Sì dalla Meloni ma non basta
"Non condivido il metodo adottato finora, un metodo che con il cambiamento ha poco a che fare ma sentir parlare dal Partito Democratico di lottizzazione della Rai dopo quello fatto da Renzi è veramente ridicolo... Alla fine la sinistra ci ha convinto a votare Marcello Foa presidente della Rai". Così la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni a margine di un incontro con imprenditori veneti organizzato a Verona. In Commissione di Vigilanza Foa ha bisogno di 27 voti, contando anche i due rappresentanti di Fratelli d'Italia arriverebbe a 23, ma mancano per il momento i consensi di Forza Italia.

"Non cambiamo". Fonti ai massimi livelli dell'esecutivo spiegano ad Affaritaliani.it la linea della maggioranza Lega-M5S dopo che Forza Italia ha ufficializzato il no a Marcello Foa alla presidenza della Rai. Il governo ha quindi deciso di andare allo scontro mercoledì in Commissione di Vigilanza dove, legge alla mano, servono i due terzi dei membri per dare il via libera al giornalista sovranista. Fino all'ultimo Salvini ha sperato che Forza Italia sommasse i propri voti a quella della maggioranza ma così non sarà, come ha spiegato in conferenza stampa il vice-presidente degli azzurri Antonio Tajani. La decisione del governo di non cambiare cavallo, nonostante i numeri insufficienti per il via libera a Foa, ovviamente salvo colpi di scena, cela la volontà di mostrare all'opinione pubblica il rinato asse Pd-Forza Italia che qualcuno già chiama Patto del Nazareno 2 (questa volta all'opposizione). Salvini e Di Maio vogliono mostrare all'opinione pubblica chi rema contro il cambiamento e chi si assume la responsabilità di fermare il ricambio ai vertici della televisione di Stato. Per il Centrodestra si tratta di un durissimo colpo e in Forza Italia sono in molti a sospettare che quella della Lega sia stata una mossa per arrivare alla clamorosa rottura.



 

RAI, LE PAROLE DI ANTONIO TAJANI CON IL NO A MARCELLO FOA

 

"Non potremo votare candidato presidente della Rai indicato dal governo. Avremmo voluto che si seguisse un metodo diverso. La legge prevede che sia il parlamento attraverso la commissione di vigilanza a decidere il presidente Rai. Delusi dal metodo utilizzato, non siamo stati informati della scelta che il governo aveva fatto. Avevamo fatto delle proposte che avrebbero avuto consenso ampio ma non siamo stati ascoltati. Le scelte devono essere sempre condivise. Per questo crediamo che centro destra dovrebbe essere una famiglia dove si condividono le scelte. Siamo obbligati a votare no. Le regole vannno rispettate sia nel centro destra che nelle istituzioni." Queste le parole del Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, durante il suo intervento alla conferenza stampa di Forza Italia a Mestre (Venezia).
 

 

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