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Rcs, il Pd con Bonomi-Della Valle. "Se vince Cairo meno pluralismo"
Rcs, il Pd con Bonomi-Della Valle. "Se vince Cairo meno pluralismo"

"Come prima cosa devo dire che il fatto che siano due opa e non solo una è un segnale positivo per il mercato e in generale per l'intero Paese". Michele Anzaldi, deputato del Partito Democratico e segretario della Commissione di Vigilanza Rai, intervistato da Affaritaliani.it, commenta la sfida per il contro di Rcs tra Urbano Cairo e la cordata Bonomi-Della Valle-Mediobanca-Pirelli. "Se il gioiello dell'informazione che il Corriere della Sera è conteso da due gruppi entrambi italiani è sicuramente un buon segnale sullo stato di salute dell'azienza, la Rcs, e sul mercato economico".

Anzaldi spiega: "Non dimentichiamoci che entrambe le offerte dovranno sottostare al vaglio dell'Antitrust. Il prezzo maggiore è quello offerto da Bonomi e devo dire che quella è la squadra che ha guidato la Rcs fino ad ora ed è riuscita a condurre il Corriere della Sera in un momento di crisi internazionale e con l'avanzata di Internet. Sono stati apportati alcuni correttivi, come quello sui libri e altri, e il management attuale è riuscito a garantire che il Corriere faccia infomazione nel modo che tutti conosciamo e appreziamo, rendendolo perfino competitivo tanto da essere conteso sul mercato. Ciò significa che chi ha guidato finora l'azienda non lo ha fatto male".

Un Corriere in mano a Cairo sarebbe ostile al governo? "No, non temo questo. Mi fido dei giornalisti e degli ordini professionali, poi La7 non è contro il govero Renzi. Devo dire però che se vincesse Cairo - anche se la decisione spetterà all'Antitrust - potrebbe esserci uno sbilanciamento perché ci sarebbe una concentrazione in due grandi gruppi: La7-Rcs-Corriere e La Repubblica-Stampa. Mentre con la Rcs in mano alla cordata Bonomi ci sarebbero tre grandi gruppi e quindi sarebbe meglio in termini di pluralismo".

Che cosa farebbe Anzaldi se fosse un azionista Rcs? "In modo secco direi subito che sceglierei l'offerta che mi fa guadagnare di più, quindi quella di Bonomi. Da investitore più ponderato guarderei all'offerta che garantisce con il piano editoriale maggiori remunerazioni anche in futuro. E alla luce di come sono andate le cose finora l'attuale management non ha lavorato male. Ragionando da massaia sceglierei quindi l'offerta più vantaggiosa che anche quella di un management che, riducendo i costi, è riuscito a rendere la Rcs attraente tanto da essere contesa sul mercato".
 

Michele Anzaldi ape

Michele Anzaldi

 
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rcs corriere della sera pd bonomi cairo





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