"Reddito di cittadinanza? Bocciato in toto", Tajani stronca grillini e Salvini
All'assemblea di Unindustria, il vicepresidente di Forza Italia espone timori, dubbi e critiche sulla manovra del governo
Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo e vicepresidente di Forza Italia, stronca senza appello la manovra finanziaria del governo Lega-m5s, e in particolare il reddito di cittadinanza.
Fra i relatori della partecipatissima assemblea di Unindustria (Unione degli Industriali e delle Imprese) tenutasi all'Auditorium della Tecnica a Roma, l'onorevole Tajani è salito sul palco e, in un applaudito intervento, ha fatto a pezzi i "780 euro a chi non lavora, per non fare nulla e andare in discoteca la sera", giudicandoli un autentico sfregio a quei giovani che, invece, lavorano anche il sabato e la domenica per 300-40 euro al mese.
Antonio Tajani ha instillato qualche dubbio anche sugli effettivi destinatari di tale "sussidio", assestando un colpo all'alleato (di coalizione) Matteo Salvini (che, atteso all'Assemblea, ha dato forfait all'ultimo momento suscitando la reprimenda del presidente di Unindustria Filippo Tortoriello, il quale ha accusato il Ministro dell'Interno e Vicepremier di sottrarsi a un sano confronto con opinioni contrastanti). Come per esempio quella dell'onorevole Tajani, che nel suo discorso di fronte alla platea d'imprenditori del Lazio, ha smantellato la certezza che il reddito di cittadinanza verrà erogato a esclusivo favore dei cittadini italiani (sottintendendo ovviamente lo slogan "prima gli italiani"). "Se un cittadino di un altro Paese dell'Unione Europea", magari bulgaro o croato, "che risieda da anni in Italia non ricevesse il diritto di cittadinanza, potrebbe di fatto rivolgersi alla Corte Europea e sollevare un caso. E il governo italiano non potrebbe eccepire".
Bocciatura su tutta la linea, quindi, da parte del vicepresidente di Forza Italia, che con assoluta convinzione (e con malcelata preoccupazione) ha ribadito agli industriali le dichiarazioni rese a Nicola Porro nel programma di Rete4 Quarta Repubblica, così come ai microfoni della trasmissione Circo Massimo in onda su Radio Capital. Dalla favorevole reazione del pubblico al suo intervento che si può riassumere con la formula "no ai sussidi, sì alla creazione di posti di lavoro", sembrerebbe che i timori dell'onorevole Tajani siano piuttosto condivisi dagli imprenditori e che le ambasce che una manovra fino a tal punto "assistenzialista" possa impoverire l'Italia siano diffuse e non poco radicate.
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