Politica
Reddito di cittadinanza, nel 2019 costerà 6,1 miliardi. La bozza su Affari

Nel 2019 il reddito di cittadinanza costerà 6,1 miliardi a partire dal 1° aprile. SU AFFARITALIANI.IT LA BOZZA QUASI DEFINITIVA DEL DECRETO
Il Parlamento riapre i battenti dopo la breve pausa delle feste natalizie. Attesa per il Consiglio dei Ministri che dovrà varare il decreto su quota 100 e reddito di cittadinanza: un pre Consiglio sarebbe previsto per martedì, mentre la riunione di Governo dovrebbe tenersi in settimana anche se ancora non si conosce formalmente la data. Ma intanto Affaritaliani.it è già in grado di pubblicare la bozza quasi definitiva del decreto per il reddito di cittadinanza, messa a punto domenica 6 gennaio.
CLICCA QUI E LEGGI LA BOZZA DEL DECRETO PER IL REDDITO DI CITTADINANZA
REDDITO DI CITTADINANZA, REQUISITI: CITTADINI ITALIANI O UE, RESIDENTI IN ITALIA DA ALMENO 10 ANNI
Al reddito di cittadinanza avranno diritto, come si legge nella bozza del decreto, "cittadini italiani o di Paesi Ue, familiari titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, familiari provenienti da paesi che hanno sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale, cittadini di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per lungo-soggiornanti. Oppure anche "residenti in Italia in via continuativa da almeno 10 anni". A livello economico, l'accesso è per chi ha un ISEE complessivo inferiore a 6 mila euro moltiplicata per una scala di equivalenza di 0,4 per ogni membro della famiglia in più. "Ad esempio, per una famiglia formata da due adulti e un figlio minorenne, la soglia massima di reddito familiare da non superare per avere diritto al RdC è pari a 6000 * 1,6 = 9.600 euro)", si legge nella bozza.
REDDITO DI CITTADINANZA, IL COSTO: 6,1 MILIARDI NEL 2019, 7,75 NEL 2020 E 8 NEL 2021
"Partendo dal 1 aprile, la spesa totale per il RdC è di 6,1 miliardi di €", si legge nella bozza. "A ciò vanno aggiunte risorse per tenere in piedi, come da norma in bilancio, la copertura per i beneficiari REI, nei primi 3 mesi del 2019, per un massimo di 550 milioni di euro potenziali. Non essendo tuttavia la platea REI coperta al 100%, si può scendere fino a 400 milioni, e quindi il totale che serve è circa 6,5 miliardi di € dal 1 aprile 2019. I limiti di spesa saranno di 6,1 miliardi di euro nel 2019, di 7.75 miliardi di euro nel 2020, di 8 miliardi di euro nel 2021 e di 7,84 miliardi di euro dal 2022."
REDDITO DI CITTADINANZA, LE OFFERTE DI LAVORO E LA DURATA
"Passati 12 mesi, senza nessuna offerta di lavoro, la prima offerta può arrivare in un raggio di 250 km; successivamente, nel secondo ciclo di RdC, se il beneficiario si trova in nuclei familiari senza minori e senza disabili, può arrivare da tutto il territorio italiano", si legge nella bozza del deceto. "Con la decadenza del beneficio, si rimane fuori per 18 mesi, e solo dopo 18 mesi si può nuovamente accedere al RdC".
REDDITO DI CITTADINANZA, INCENTIVI ALL'IMPRENDITORIALITA' E AI DATORI DI LAVORO
Nella bozza del decreto sono previsti incentivi per imprenditorialità nell’art 8 comma 4: "Ai beneficiari del RdC che avviano un'attività lavorativa autonoma o di impresa individuale entro i primi 12 mesi di fruizione del RdC è riconosciuto in un’unica soluzione un beneficio addizionale pari a sei mensilità di RdC, nei limiti di 780 euro mensili". Sono previsti anche diversi incentivi per i datori di lavoro che comunicano la disponibilità ad assumere, come " uno sgravio contributivo pari alla differenza tra 18 mensilità di RdC e le mensilità già percepite dal beneficiario assunto, a patto che l’assunzione sia a tempo pieno e indeterminato, e il beneficiario del RdC non venga licenziato nei primi 24 mesi senza giusta causa o giustificato motivo".
REDDITO DI CITTADINANZA, L'IMPATTO ECONOMICO
"L’attuazione del Reddito di Cittadinanza associata al potenziamento dei centri per l’impiego costituisce una vera e propria riforma strutturale del mercato del lavoro, nella misura in cui può aiutare a reimpiegare parte di quegli oltre 3 milioni di scoraggiati che da anni non cercano più attivamente lavoro", si legge nella bozza del decreto. "L’afflusso degli scoraggiati presso i centri per l’impiego permetterebbe di rivedere al rialzo il tasso di partecipazione alla forza lavoro, che nella metodologia europea contribuisce alla crescita del Pil potenziale: si aprirebbe così uno spazio fiscale aggiuntivo che può essere utilizzato per aumentare l’occupazione evitando di far crescere il deficit strutturale a livelli passibili di sanzioni. Il meccanismo, che può apparire complesso, riflette semplicemente la natura strutturale e non soltanto ciclica del reddito di cittadinanza così come è stato congegnato dal governo: si aumenta la produttività complessiva del Paese grazie alla ricostruzione delle competenze e del capitale umano di milioni di persone".
"Questa misura, che prevede un finanziamento fino a 9 miliardi, permetterà a chiunque si trovi a vivere al di sotto della soglia di povertà stabilità dall’Eurostat (9360 euro di reddito annuale) di ottenere un’integrazione di reddito fino a tale soglia", si legge ancora nel decreto. "Gli effetti moltiplicativi di tale misura sono evidenti, tanto più laddove il sostegno andrà a beneficiari con reddito nullo o molto basso, e quindi con propensione al consumo pari a 1. L’idea di veicolare il sostegno al reddito attraverso un bancomat, servirà non solo per la tracciabilità dei consumi, ma anche per innescare incentivi a consumare. Anche la riqualificazione e il potenziamento dei Centri per l’impiego, con la destinazione di 1 miliardo di euro risorse, per l’assunzione di nuove unità operative, avrà effetti moltiplicativi sui consumi sull’occupazione e sul reddito".