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Politica
Referendum e non solo: se Salvini perde colpi e voti

Non so se almeno una parte di italiani si è resa conto di come opera Matteo Salvini: cavalca le battaglie poi, non appena passano di moda, le abbandona (euro) e ne sfrutta altre, anche opposte (vedasi No TAV diventato Sì TAV) che poi fanno la stessa fine delle precedenti ed ogni volta l’arma di distrazione nel passaggio sono gli immigrati.

Eppure stavolta c'è altro...

Pur empatizzando e solidarizzando con il leader leghista per la vicenda Gregoretti (del resto in tempi non sospetti fui Cassandra inascoltata sulla prospettiva del "gabbio" https://www.affaritaliani.it/politica/marco-giannini-grillin-fuggiasco-621185.html) è innegabile che da quando egli è in una situazione penalmente precaria, ha ceduto su alcuni punti fondamentali e questo contemporaneamente alla ricerca di aiuto in Israele e da Trump, avvenuta in modo nemmeno tanto velato (cioè disperato) ed a cui è seguito, sulla questione Iran, un giubilo rischioso ed evitabile (povera sovranità). 

Anche lo stesso strombazzamento che Salvini ha eseguito contro Giuseppe Conte sul MES, vi siete accorti come è cessato improvvisamente non appena il premier pugliese ha minacciato querela? Ed in questi giorni altra ciliegina: l'appoggio al Referendum contro il dimezzamento dei parlamentari. Un Salvini irriconoscibile quindi, probabilmente ormai riportato a più miti consigli.

Chi scrive non è d’accordo con un’Italia in mano a “Magistratura Democratica” (andrebbe sciolta, i Magistrati non devono colorarsi politicamente) e con l’idea di un Matteo della “Anonima Sequestri”, tuttavia non può che rimarcare alcune questioni ignorate, forse volontariamente, dalla grande stampa, anche da quella a lui avversa: probabilmente certi poteri sono bipartisan!

Salvini si muove in un partito che dagli anni ’90 è legato a doppio filo con i grossi confindustriali che operano pressioni notevoli, spesso sconfinanti nel ricatto e sono proprio coloro che vollero l’ingresso della nostra Nazione nella moneta unica al fine di accelerare verso una globalizzazione che li avrebbe favoriti (con le delocalizzazioni) con buona pace delle piccole imprese, dei lavoratori a salario… e dei margini di occupazione. 

E’ talmente abile Matteo ad utilizzare “la Bestia”, la macchina di comunicazione da egli così definita e pagata in passato anche “dal Viminale”, che in termini di consenso non ha ancora subito completamente lo scotto per la giravolta filo UE (al contrario dei 5s che ci si sono “smusati”, per dirla alla toscana). Ecco uno dei motivi quindi per cui la Lega sta perdendo terreno: Salvini che propone Mario Draghi! Vi immaginate se lo avesse proposto Luigi Di Maio? Ricordo che se gli italiani non sono ancora al livello della Grecia con gli straccioni per le strade, è solo grazie alle pensioni ed al patrimonio immobiliare dei privati cittadini (guarda caso sono ricchezze nel mirino dell'euroburocrazia) e da qualche tempo anche grazie ad un RDC da rivedere ma non da abolire. 

In questo senso si inserisce la presa di posizione di oggi di Alessandro Di Battista, un vero e proprio asse con il capo politico campano (da me auspicato qua https://www.affaritaliani.it/politica/di-maio-gli-italiani-non-ti-sopportano-piu-645373.html proprio pochi giorni fa): “Le voci anti sistema servono al Movimento ma riconosco i meriti di Luigi” (spazzacorrotti, RDC, Decreto Dignità e forse stop concessioni autostradali; https://www.nextquotidiano.it/di-battista-lettera-difende-di-maio-sul-fatto/).

La dichiarazione di Di Battista suona tanto così: gli italiani non hanno capito la faccenda euro quindi dobbiamo legiferare al meglio con ciò che abbiamo in attesa di una presa di coscienza di livello superiore mentre Salvini si vende bene ma alla fine non farebbe niente di diverso in merito né ora né in futuro (e infatti chi ha proposto? Appunto Mario Draghi).

I confindustriali legati agli euroburocrati controllano da decenni i passi di un altro importante politico, traditore delle istanze italiane, tal Silvio Berlusconi che reagì al “golpe” finanziario contro le sue aziende consegnando ai poteri forti su un piatto di argento (metaforicamente parlando) le teste di una intera generazione di italiani: esecutore Mario Monti (fiscal compact, “pareggio” di bilancio, austerità espansiva ecc).

Non solo! I gangli di Silvio arrivano fino ai nemici interni di Salvini come Zaia, Giorgetti, Fontana, Maroni e Bossi (la classe dirigente più marcia d’Italia insieme al PD), tutta gente che ogni giorno mette il dito nelle piaghe delle ambiguità del Matteo leghista e che lo pone in una situazione ancora più precaria anche proprio rispetto ai giudici (essere deboli non porta bene nei processi...).

Non passava inosservata l’insistenza ossessiva di costoro sulla autonomia, indigesta ai 5s, proprio mentre Matteo cercava di sfondare al SUD e proprio da parte di chi, per oltre 20 anni, è stato nelle stanze dei bottoni senza fare un bel niente (chiaro l’intento di far cadere il “fu governo del cambiamento”). 

Non me ne vogliano i tifosi della Lega (del resto il "grillin fuggiasco" critica anche voi) ma in conclusione, a mio avviso, il calo di consenso nei confronti di Matteo Salvini che i sondaggi paiono rilevare (paiono...), non è da imputarsi a una normale e fisiologica flessione ma ad un indebolimento del leader leghista sia all'interno del partito che in termini di trasparenza e chiarezza agli occhi dei cittadini elettori.  

*Il "grillin fuggiasco"

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