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Politica
Referendum elettorale, la Lega insiste. Cdx in subbuglio. No alla piazza da Fi

La commissione Affari istituzionali di Regione Lombardia ha dato il via libera al testo del referendum parzialmente abrogativo della legge elettorale nazionale. Partito Democratico, M5S e +Europa non hanno partecipato al voto. Ora la proposta passerà al Consiglio regionale che dovrà approvarla entro fine settembre: dovrebbe arrivare in aula probabilmente già martedì prossimo.

Prosegue anche in Veneto l'iter della Proposta di Deliberazione Amministrativa della Lega che contiene il quesito referendario diretto ad abrogare la quota proporzionale nel sistema elettorale della Camera e del Senato, sollecitato a livello nazionale dal leader leghista Matteo Salvini. Oggi la Prima Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto ha approvato la proposta con i voti della maggioranza di centrodestra; non hanno partecipato alla votazione i consiglieri Piero Ruzzante (LeU) e Patrizia Bartelle (Italia in Comune) e quelli del Movimento 5 Stelle Erika Baldin e Simone Scarabel.

La Lega, che è il partito nettamente maggioritario nelle Regioni del Nord a guida Centrodestra, tira dritto sulla proposta del referendum abrogativo della parte proporzionale del Rosatellum per passare al sistema integralmente maggioritario con collegi uninominali. Fatto sta che, come ha scritto ieri Affaritaliani.it (leggi qui), la proposta della Lega sta facendo molto discutere gli alleati di Centrodestra. E l'articolo di Affaritaliani.it ha provocato un vero e proprio terremoto.

Dal Carroccio non hanno affatto gradito mentre dai vertici di Forza Italia hanno evidenziato le parole di Silvio Berlusconi favorevole al mantenimento dell'attuale legge elettorale. Ma, come dimostra il voto in Lombardia, la Lega non intende fare passi indietro. Anche Fratelli d'Italia ha parecchi dubbi che potrebbero, probabilmente, emergere pubblicamente questo weekend alla kermesse di Atreju.

Non solo. Il referendum regionale abrogativo della parte proporzionale del Rosatellum - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - sarebbe uno dei motivi principali della decisione ormai quasi certa (salvo colpi di scena dell'ultima ora) da parte di Forza Italia di non partecipare alla manifestazione contro il governo organizzata dalla Lega a Roma per il 19 ottobre. Insomma, l'obiettivo di fermare la "deriva proporzionale" della maggioranza 5 Stelle-Pd-Renzi-LeU, che "vogliono l'inciucio perenne", rischia di complicare non poco il difficile processo di unità del Centrodestra dopo un anno abbondante di governo gialloblu.

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