Referendum, Grillo: "Denunceremo Renzi per la falsa scheda sul Senato"
Il premier: "Nuova legge elettorale in 3 mesi"
"Denunceremo penalmente Renzi per il reato di abuso della credulità popolare in merito alla falsa scheda elettorale del Senato che ha mostrato pubblicamente". Lo scrive Beppe Grillo sul blog ed è l'ennesimo attacco frontale sul tema del referendum costituzionale. Il leader dei 5 Stelle stavolta paragona il premier al protagonista della Banda degli onesti, il film in cui Totò era a capo di una banda di falsari. Poi vira sui calamari: "Prendiamo l'Italia oggi a tre giorni dal referendum. De Luca, Renzi e Verdini formano la Banda dei calamari, dalle famose fritture per convincere a votare Sì auspicate da De Luca. Renzi, il capo, vuole vincere il referendum a tutti i costi".
Il premier da parte sua accusa gli avversari di non parlare di contenuti e insiste: "In tre mesi sarà possibile fare la nuova legge elettorale, che non è argomento del referendum. Con questa riforma qualsiasi legge elettorale funziona - proporzionale, maggioritario, mattarellum, perfino il porcellum - ma in tre, sei mesi ne possiamo fare una nuova" afferma Renzi intervistato da Sarah Varetto su Skytg24. E a chi gli chiede se l'Italicum è morto risponde: "Al momento è ancora vigente. Mi pare di capire che c'è un'ampia maggioranza in Parlamento che sia per cambiarlo".
E Renzi torna sul "nodo Senato": "Se la riforma non entra in vigore non si può discutere questa legge. E non è vero che togliamo il diritto di voto all'elettore, togliamo un pò di burocrazia e di stipendi. I nuovi senatori saranno eletti dai cittadini però conteranno meno". E insiste che "ci sarà una scheda in cui i cittadini sceglieranno chi andrà in Senato".
Intanto il Consiglio di Stato, con l'ordinanza 5334 pubblicata oggi, ha confermato la sentenza del Tar del Lazio con la quale era stato dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Loredana De Petris e Rocco Crimi, con gli avvocati Bozzi e Palumbo, sulla formulazione del quesito referendario da sottoporre al voto degli elettori il 4 dicembre. In particolare, spiega una nota, "i magistrati di palazzo Spada hanno ribadito il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo nella materia".