Referendum, M5S e SI ricorrono al Tar: "Il quesito è una truffa"
Benigni con Renzi: no peggio della Brexit
La vittoria del no al referendum costituzionale sarebbe peggio della Brexit, per questa ragione "è indispensabile che vinca il sì". Roberto Benigni si schiera a favore della riforma voluta dal governo Renzi. "Se vince il no il giorno dopo ti immagini? Il morale va a terra - sostiene il premio Oscar, intervistato dalle "Iene" - peggio della Brexit. I costituenti stessi hanno auspicato di riformarla la seconda parte, poi c'è la maniera di migliorarla ma se non si parte... Non è come qualcuno dice la riformeremo dopo. No, non accadrà mai più. Poi, certo, ci sono da rivedere alcune cose".
Per Benigni, "i primi 12 principi della Costituzione sono intoccabili e la prima parte, diritti e doveri, sono straordinariamente belli e intoccabili. La nostra Carta è la più bella del mondo. E' stato un miracolo, i nostri costituenti ci hanno fatto volare e hanno illuminato le macerie. E così l'Italia si è rialzata. Per la seconda parte, però, già i costituenti auspicavano un miglioramento".
Nel giorno in cui Benigni si espone a favore del sì al referendum, Sinistra Italiana e il Movimento 5 Stelle decidono di spostare la battaglia politica anche nelle aule di tribunale, presentando ricorso al Tar Lazio contro il testo del quesito referendario. Sulla scheda non sarebbero specificati quali articoli della Costituzione sono interessati dalla riforma, sostengono i ricorrenti, e si limita a riportare il titolo del ddl Boschi. Il testo indicherebbe inoltre una "presunta finalità della legge che non trova specifico riferimento in alcuna delle norme revisionate" e sarebbe incompleto e fuorviante, con il risultato di favorire il governo. "Un quesito truffa", lo definisce il senatore Vito Crimi a nome del Movimento cinque stelle, "una propaganda ingannevole, l'ennesima trovata di Renzi per prendere in giro gli italiani".
Il ricorso è stato presentato dagli avvocati Enzo Palumbo e Giuseppe Bozzi, esponenti del comitato Liberali per il NO, e dai senatori Crimi e Loredana De Petris (Sinistra italiana).