Referendum, minoranza Pd pronta allo strappo. Bersani & C. verso il no
Referendum, cambia radicalmente il quadro politico
Il referendum istituzionale sulla modifica della Carta rischia seriamente di far implodere il Partito Democratico. Nelle prossime ore, infatti, si terrà una riunione tra i parlamentari della minoranza dem per decidere le prossime mosse in vista della consultazione popolare. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la sinistra Pd di Pierluigi Bersani e Roberto Speranza, anche dopo le clamorose affermazioni dell'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, è sempre più orientata a votare no. Se nelle prossime settimane non dovessero arrivare "serie aperture" del presidente del Consiglio e del ministro delle Riforme sul cambiamento della legge elettorale (e non solo ma l'Italicum resta in cima alle priorità) dalla minoranza dem arriverà una pubblica e palese presa di posizione a favore del no. In queste sarà sempre più evidente il distacco tra Renzi e i renziani che guardano al centro, dialogando con i tanti ex Forza Italia come Marcello Pera che voteranno sì, e la minoranza Pd sempre più vicina alle posizioni di Sel e di Sinistra Italiana.
Resta da capire che cosa deciderà Silvio Berlusconi. Ufficialmente Forza Italia e Stefano Parisi continuano ad affermare di essere apertamente schierati per il no e certamente lo sono Renato Brunetta, Giovanni Toti, Paolo Romani e Daniela Santanchè. Ma tra gli azzurri in molti preferirebbero guardare al centro ed evitare un'alleanza con la Lega lepenista di Salvini e quindi potrebbero appoggiare le tesi del governo e del premier. Anche perché il cosiddetto Partito di Mediaset e Gianni Letta continuano a pressare l'ex Cavaliere affinché non si chieri apertamente contro l'esecutivo. Insomma, il referendum istituzionale - che Renzi potrebbe decidere di rinviare alla prossima primavera, visti i sondaggi negativi e le pessime notizie sull'economia italiana - rischia seriamente di ridisegnare la politica italiana. Scissione nel Pd e in Forza Italia e nascita di una sorta di Dc 2.0 centrista tra Pd renziano e una parte di Forza Italia. Il famigerato Partito della Nazione.