Referendum, Renzi: perdo? Non cambia niente. A gennaio diceva: lascio tutto
Renzi campione di capriole carpiate
02 settembre 2016 - Matteo Renzi Forum Ambrosetti a Cernobbio: "Il passaggio referendario è molto importante, c'e' stato un eccesso di toni, con responsabilità varie, me la prendo anch'io. Se vince il no non c'è l'invasione delle cavallette, non è la fine del mondo. Tutto resta come adesso"
12 gennaio 2016 - Matteo Renzi a Repubblica.it: "Ho detto che se perdo il referendum non è soltanto che vado a casa ma smetto di fare politica".
IL VIDEO DELLE PAROLE DEL PREMIER DEL 12 GENNAIO DI QUEST'ANNO
Coerenza non fa rima con politica, è evidente. Non lo era ai tempi della Prima Repubblica, all'epoca di Berlusconi e non lo è nemmeno oggi con Matteo Renzi a Palazzo Chigi. L'ex rottamatore di Firenze aveva promesso di rinnovare l'Italia e di dare un volto nuovo al Paese e alla politica. In molti ci hanno creduto, tanto da regalare oltre il 40% al Pd alle elezioni europee nel 2014.
Prima c'è stato il famoso #enricostaisereno, riferito a Enrico Letta defenestrato da Palazzo Chigi pochi giorni dopo, il tutto accompagnato dalla promessa di "andare al governo solo grazie al voto popolare" (del tutto disattesa, come dimostrano bene i voti indispensabili di Alfano e Verdini al Senato). E ora il capolavoro delle capriole carpiate, degne di una medaglia d'oro alle ultime Olimpiadi di Rio: in otto mesi e mezzo siamo passati dal "se perdo smetto di fare politica" al "se vince il no tutto resta come adesso". Che dire, le parole parlano da sole e ogni commento sarebbe del tutto inutile.
E, ciliegina sulla torta, vengono in mente le affermazioni del premier di un anno fa quando, parlando della crescita economica, assicurava che l'Italia "è ripartita e adesso non ce n'è più per nessuno, nemmeno per la Germania". Ah sì? Disoccupazione giovanile in aumento, calo degli occupati e Pil drammaticamente a zero. Mentre la Germania della quasi ex Cancelliera Merkel ("Angela", come la chiama Renzi in conferenza stampa, manco fosse sua cugina) batte perfino le attese e cresce nel secondo trimestre 2016 dello 0,4%. Godiamoci questa Italia, insomma, perché ogni popolo ha i governanti che si merita...