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Politica
Referendum, sul dopo-Renzi è già lite Lega-Forza Italia

Vince il NO al Referendum: lite tra Lega e Forza Italia sul dopo Renzi

 

"Ora ci aspetta una grande battaglia". Sembrava quasi una profezia quella di Silvio Berlusconi, con quel grido di incoraggiamento ai suoi sostenitori pronunciato davanti al seggio elettorale di Milano. Ora che la vittoria del No sembra assumere connotati significativi l'ex premier ai suoi ha rimarcato quanto sia stata fondamentale per l'esito del risultato la sua discesa in campo. Ho subito processi e ingiustizie. E' anche la mia rivincita, ha argomentato l'ex premier con i suoi. "Renzi si deve dimettere, game over", dice Brunetta. Anche Giorgia Meloni chiede il passo indietro del presidente del Consiglio e chiama in causa il Capo dello Stato, invitandolo a non promuovere esecutivi tecnici. "Siamo pronti a fornire un'alternativa, perche' l'opzione Renzi gli italiani l'hanno rottamata", rilancia Salvini che invoca ora "una stagione di responsabilita'" nel centrodestra. Il leader del Carroccio punta subito al voto e vorrebbe che a seguirlo non fosse solo l'ala 'trumpista' della coalizione.

"Una legge elettorale si puo' fare anche in tre settimane", azzarda la presidente Fdi. Ma il Cavaliere nei giorni ha indicato un altro percorso: tavolo "insieme alle altre forze che tengono a cuore questo Paese" per arrivare ad una legge proporzionale. Salvini ha delegato Calderoli per mettere a punto una proposta e sottoporla anche a Forza Italia, ma la linea e' che in mancanza di un accordo sul sistema di voto in ogni caso bisogna andare alle urne nel piu' breve tempo possibile. L'esperto di FI e' Romani che insieme a Letta in queste settimane ha tessuto una tela in Parlamento per verificare se ci sono i numeri per una correzione dell'Italicum su un sistema tedesco. FI e Lega tenteranno di trovare un'intesa. Il primo passo potrebbe essere un vertice tra i tre leader della coalizione per decidere la linea. L'ex presidente del Consiglio un mese fa ha promesso al Capo dello Stato Mattarella collaborazione. Il Cavaliere ha indicato in un anno e mezzo l'orizzonte delle elezioni, spiegando che FI non dara' un appoggio ad un eventuale governo di scopo ma che non si sottrarra' dal dialogo sulla legge elettorale. Salvini e' molto piu' 'tranchant': "Si vada al voto subito", e' la linea del Carroccio.

Oltre alla legge elettorale nel centrodestra adesso si aprira' anche la partita sulla futura leadership. Salvini che dovrebbe convocare in tempi brevi anche il congresso del partito di via Bellerio, rilancera' il tema delle primarie. L'ala 'barricadera' di FI punta sulla federazione tra i partiti della coalizione e su un'Assemblea costituente che dovrebbe con cento nomi da collegare alle liste future scegliere la guida e un programma condiviso. Ma Berlusconi intende far risaltare il suo apporto sul risultato del referendum per far capire che il suo peso e' determinante nel centrodestra e che solo lui, e non Salvini, puo' aggregare i moderati. "Solo dopo il 4 dicembre decidero' se abbandonare la politica", ha detto nei giorni scorsi il Cavaliere. Quel giorno e' arrivato e l'ex presidente del Consiglio, anche se questo pomeriggio ha affidato ai giovani di FI il compito di rilanciare il centrodestra, e' pronto a restare al centro del ring. Partendo proprio dalla partita sulla legge elettorale.

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