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Politica
Renzi e l'inaugurazione fantasma: la verità sul viaggio in Sicilia

Di Enzo Coniglio

Era da settimane che lavoravo attorno alla nota “Matteo Renzi, affabulatore o manipolatore?” pubblicata il 26 aprile, dopo una ennesima verifica dei rilievi puntuali contestati. Ma non avrei potuto immaginare che la migliore conferma a quanto scritto sarebbe venuta tre giorni dopo dal comportamento dello stesso Renzi in visita nella mia Sicilia. 

In un certo senso, non ci sarebbe da meravigliarsi perché il ruolo di affabulatore (o di  manipolatore) è talmente congeniale al personaggio da poter essere considerato una sua seconda natura. E lo scrivo con profondo rammarico, consapevole delle conseguenze disastrose che un tale comportamento ha sull’Italia e in particolare sul Sud d’Italia, in fase comatosa. Una notizia dell’ultima ora,: sono ormai 4 milioni gli Italiani che vivono in povertà assoluta, ci conferma l’Itat.

Ma vediamo in sintesi quello che è successo. Renzi ha deciso di compiere un viaggio in Sicilia per incontrare i Sindaci delle due città metropolitane, Catania e Palermo e rilanciare un  “Patto dei Sindaci e per il Sud” dai contorni molto vaghi. Per dare risalto alla sua visita, ha bisogno di un evento di rilievo, come quello di tagliare qualche nastro per una opera realizzata  grazie al suo governo. Non avendo fatto nulla, non ci sarebbe stato nulla da tagliare e festeggiare. Ma il taumaturgo Renzi non si arrende e inventa ex nihilo l’evento da promuovere. Quale? Lo annuncia lui stesso nelle sue e-news del 27 aprile:  “Sabato pomeriggio, Sicilia: riapriamo una delle arterie a quattro corsie chiuse dopo i crolli degli scorsi mesi.”  I media siciliani si precipitano a contattare l’ANAS per conoscere di quale arteria si tratti essendo numerose le strade interrotte e in pessimo stato in Sicilia, degne di una colonia di terzo grado. La stessa ANAS ha dovuto ammettere di non essere al corrente. Finalmente sabato 30, l’arcano viene svelato: Matteo Renzi decide di inaugurare di nuovo, dopo 41 anni,  la sezione dell’autostrada Catania – Palermo in ottimo stato, che non era crollata nell’aprile del 2015 e che era stata temporaneamente chiusa per effettuare delle verifiche da routine che hanno dimostrato l’efficiente stato della carreggiata. Dei controlli di routine quindi nulla, ma proprio nulla da rifare e quindi da festeggiare. Con una aggravante sottolineata dal Sindaco di Caltavuturo, località rimasta isolata per parecchi mesi in seguito al crollo della seconda carreggiata dell’autostrada nell’aprile 2015: “Nel Patto per la Sicilia presentato da Renzi,  non c’è un euro per il dissesto della  vallata dell’Himera che si riflette nel crollo dei piloni dell’autostrada”.

Una buona ragione per festeggiare, Matteo Renzi, a ben vedere ce l’ha e non è da poco: è nato nel 1975, lo stesso anno in cui veniva inaugurato quel tratto di autostrada, che è quindi sua coetanea. E, perbacco, questa sì che è una ottima occasione per festeggiare e inaugurare una seconda volta! Follia pura? Molti lo pensano e seriamente  e cominciano ad avere le tasche piene di simili insulti al limite del grottesco. In fondo i Siciliani sono trattati come hanno permesso per decenni! Adesso la misura è colma.

Una semplice domanda ai miei corregionali, a bassa voce: fino a quando permetterete tali mostruosità mediatiche e politiche? Cosa aspettiamo a riprendere nelle nostre mani le sorti dell’Isola?

Tags:
renzi siciliaautostrada catania-palermo





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