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Politica
Renzi: la svolta della Raggi? "Dare i rifiuti a quelli di Mafia Capitale"

Il segretario del Pd, Matteo Renzi, all'attacco di M5s e della 'doppia morale' con la quale il Movimento di Beppe Grillo opera. "Pensate che avrebbero detto se Muraro fosse del Pd? In fondo la svolta della Raggi è dare la gestione dei rifiuti a un donna collegata totalmente a Mafia Capitale, a quelli che c'erano prima", ha detto il premier, riferendosi al caso dell'assessore all'Ambiente di Roma, parlando ai giovani della scuola di formazione del Pd.

"Insomma credo che ci sia nel M5s una doppia morale che fa ridere i polli", ha proseguito, commentando le ultime vicende che vedono protagonista la sindaca di Roma e, soprattutto, i membri della Giunta capitolina. "Il punto non è quello che fa la Raggi sul tetto a Roma, ma quello che fa quando scende", ha aggiunto ironico.

Nuovi assessori a Roma. Una frecciata, il presidente del Consiglio, l'ha lanciata anche in merito alla scelta di Massimo Colomban: "Hanno nominato assessore alle Partecipate un indipendestista veneto. È una scelta meravigliosa. Interessante e coraggioso che lui abbia accettato...uno che aveva detto certe cose sulla spesa pubblica... ora voglio vederli all'opera nel settore delle grandi aziende dato che la pensa in un certo modo; è fantastica una scelta del genere auguri a Colomban e auguri che riesca a portare a casa quello che ha detto".

Due pesi e due misure. Renzi torna a puntualizzare l'atteggiamento ambiguo dei pentastellati: "I Cinquestelle ci hanno detto che eravamo il partito dei corrotti e della mafia. Li abbiamo denunciati. Sapete cosa sta accadendo nei processi? Si stanno tutti appellando all'immunità, evitano le condanne per questo", sottolinea, aggiungendo che il Pd "anche dopo di me, non sarà mai un partito giustizialista, ma per la giustizia".

La sfida del Referendum. Sul referendum "ci giochiamo in due mesi i prossimi vent'anni. È una sfida pazzesca". Matteo Renzi insiste sull'importanza del risultato della consultazione: "È scelta decisiva per rendere l'Italia più forte in Europa", ha aggiunto chiedendo ai ragazzi in platea il massimo dell'impegno. "Abbiamo bisogno di recuperare e di un impegno capillare dei più giovani. C'è bisogno di prendere tutte le scuole, i licei. I ragazzi che votano sono spesso avvicinati da persone che parlano di deriva autoritaria". Le riforme, ha spiegato ai giovani, non rappresentano "un attacco alla democrazia", ma "un attacco alla burocrazia". E ha invitato i ragazzi a darsi da fare per il futuro del Paese: "Penso che la Costituzione sia molto bella, ma anche un organismo vivo, non un cimelio da onorare. Dovete creare almeno 20 comitati per il sì a testa, dovete andare nelle scuole del vostro territorio, nelle università, dove ancora non ci siamo, senza polemica, entrando nel merito, a spiegare la riforma".

Ponte sullo Stretto. Il premier, che è tornato a parlare del progetto del Ponte sullo stretto, rispondendo alle accuse di quanti dicono che il progetto non si può fare perché era nel programma di Silvio Berlusconi, ha detto che l'odio verso l'avversario no deve arrivare al punto di negare la bontà delle idee: "Può capitare che anche Berlusconi abbia detto una cosa buona. Non si vive in modo di dogmi e ideologie". Il No al ponte "è ideologico solo perché lo ha detto Berlusconi". In Italia, ha aggiunto, "stiamo scavando gallerie per 60 chilometri mentre il Ponte sullo Stretto è un collegamento di 3 chilometri" che va affrontato, "come ho detto dieci anni fa", "dopo molte altre cose come l'edilizia scolastica, i viadotti, la conclusione della Salerno-Reggio Calabria, la sistemazione dell'innovazione digitale del Paese che stiamo facendo con una tempistica lenta".

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