Renzi come Berlusconi, attacco ai pm. "E siamo solo all'inizio..."
Si scrive Renzi si legge Berlusconi
Si scrive Matteo Renzi, si legge Silvio Berlusconi. Seppur condendo l'attacco con parole come "massimo rispetto per la Magistratura", nel corso della Direzione del Pd, ufficialmente convocata per ratificare la scelta dell'astensione al referendum 'no-trvi' del 17 aprile, il presidente del Consiglio ha lanciato due fendenti non da poco, modello ex Cav (o Craxi) ai pm: "Le inchieste della Procura di Potenza non arrivano mai a sentenza" e "se è un reato sbloccare le opere pubbliche, sono io che lo sto commettendo".
La tensione tra esecutivo e potere giudiziario, proprio nel giorno (e nei minuti) in cui i pm a Palazzo Chigi ascoltano Maria Elena Boschi, non è mai stata così alta da quando l'ex sindaco di Firenze è arrivato alla guida del governo. Il premier ha alzato ulteriormente i toni rispetto alle parole pronunciate domenica in tv da Lucia Annunziata e, affermano ironicamente in Parlamento, sembra sempre più assomigliare a Berlusconi.
Il premier insiste in particolare su un punto: il governo del Pd (più alleati) sta sbloccando le opere pubbliche facendo ripartire l'Italia, creando quindi nuovi posti di lavoro, e non è possibile che questa operazione utile per il Paese venga bloccata dalla Magistratura. Un punto dirimente e chiave dell'intera politica del segretario democratico che ha fatto della "ripartenza" dell'Italia la sua missione principale. Questa volta Renzi ha al suo fianco tutto il Pd con la minoranza che difende la Boschi e le scelte del governo.
Ma - affermano i beninformati - lo scontro con i pm e con la Magistratura è un terreno molto delicato per un presidente del Consiglio, come sanno perfettamente Silvio Berlusconi e prima di lui Bettino Craxi. La Boschi in un'intervista di domenica mattina parlava di "poteri forti" contro l'esecutivo e, forse, alla luce delle parole di Renzi, tra questi poteri forti ci sono anche alcuni pm, certamente quelli della Procura di Potenza. Fonti del Pd, sponda renziana, assicurano che le parole del premier alla Direzione di oggi sono state "solo l'inizio".
Nelle prossime settimane, qualora la situazione giudiziaria non si risolvesse in tempi rapidi, dovremo aspettarci un crescendo di attacchi a una parte della Magistratura da parte del premier e dei suoi fedelissimi. Un clima rovente, insomma, che rischia di entrare in pieno nella campagna elettorale per le Amministrative. Renzi, spiegano nel Palazzo, forse vuole anche tentare di imitare il primo Berlusconi sapendo che con il leit motiv "i magistrati brutti e cattivi non mi fanno lavorare" l'ex Cav ha costruito molto del suo successo elettorale.