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Politica
Renzi: "Non è tempo di meline. Ci giochiamo l'osso del collo"

Recovery Plan, Renzi: Non è tempo di meline, ci giochiamo osso del collo - Sul Recovery "facciamo sul serio. Ci stiamo giocando l’osso del collo, come ho detto in conferenza stampa ieri in Senato qui: non è tempo di meline". Così Matteo Renzi nella Enews. "Per questo, abbiamo proposto di investire i soldi del Recovery Plan non su progetti evanescenti e raffazzonati ma sulle parole chiave dell’Italia del 2030. Cultura, innanzitutto. Che significa identità, teatri, musica, musei. Ma anche scuola, università, ricerca - aggiunge -. E ovviamente salute e benessere: prendere i soldi del Mes è un dovere morale, in un Paese in cui abbiamo 237 medici morti di Covid. Il piano del Governo comincia con delle paginette giustizialiste sulla giustizia: noi cominciamo con la cultura. Della serie: scopri le differenze. E poi le infrastrutture, fisiche, digitali, organizzative. L’ambiente. E le opportunità che questo Paese può e deve dare alla nuova generazione, che carichiamo di debiti ma alla quale dobbiamo dare innanzitutto una speranza".

IL TESTO INTEGRALE

Enews 676, martedì 29 dicembre 2020

Buon fine anno a tutti, cari amici. E che il 2021 sia l’anno del ritorno alla normalità.1. VaccinoCon la pandemia l’Europa ha sconfitto i sovranisti. E la scienza ha sconfitto i NoVax.Siamo tutti ad attendere che arrivi il vaccino per tornare a vivere.Trovo che sia molto giusto, come ha proposto la nostra Lella Paita - e ieri anche il professor Burioni è tornato sull'argomento - che ogni giorno il Governo indichi nei dati quotidiani non solo il numero dei tamponi, delle terapie intensive, dei positivi, dei decessi ma anche il numero dei vaccini fatti. Occorre infatti uno sforzo di trasparenza. La Germania ieri alle 16 ha superato quota ventimila vaccinati. E quotidianamente aggiorna i dati. Piccola proposta: facciamo anche noi lo stesso?2. Progetto CIAOBreve riassunto delle puntate precedenti. L’Europa stanzia i soldi per il Next Generation EU e noi chiediamo subito che il Parlamento dedichi una sessione a questi fondi. È il 22 luglio 2020. Per mesi silenzio di tomba. Poi, una notte di dicembre, spunta uno strano emendamento a Palazzo Chigi: esautorati i ministri, spazio a una task force di 6 manager e 300 consulenti. E spunta anche un piano che, fino a quel momento, nessuno aveva visto. La reazione di Italia Viva sta in questa lettera inviata a Conte il 16 dicembre. Basta leggerla per capire che facciamo sul serio. Ci stiamo giocando l’osso del collo, come ho detto in conferenza stampa ieri in Senato qui: non è tempo di meline. Per questo, abbiamo proposto di investire i soldi del Recovery Plan non su progetti evanescenti e raffazzonati ma sulle parole chiave dell’Italia del 2030. Cultura, innanzitutto. Che significa identità, teatri, musica, musei. Ma anche scuola, università, ricerca. E ovviamente salute e benessere: prendere i soldi del Mes è un dovere morale, in un Paese in cui abbiamo 237 medici morti di Covid. Il piano del Governo comincia con delle paginette giustizialiste sulla giustizia: noi cominciamo con la cultura. Della serie: scopri le differenze. E poi le infrastrutture, fisiche, digitali, organizzative. L’ambiente. E le opportunità che questo Paese può e deve dare alla nuova generazione, che carichiamo di debiti ma alla quale dobbiamo dare innanzitutto una speranza. L’acronimo è CIAO, la parola italiana più famosa al mondo. Molti hanno criticato il titolo CIAO senza aver letto la mia lettera a Conte o seguito la conferenza stampa di ieri o le note che invieremo domani al Ministro Gualtieri: io non chiedo che tutto ciò che scriviamo sia accolto. Mi basterebbe fosse letto. E magari chi non è d’accordo potrebbe fare la fatica di spiegare perché. Italia Viva sta in maggioranza per cambiare le cose, non per occupare dei posti. Siamo l’unico partito che sta facendo politica sui contenuti. E non a caso quando devono rispondere dicono: "Eh, ma loro sono antipatici".Oggi ho letto dei commenti fantastici: le cose che dice Renzi sono giuste, il problema è che le dice Renzi. Se non fosse una cosa seria ci sarebbe da ridere. Ma quello che è certo è che noi vogliamo spendere bene i soldi europei. Perché altrimenti ci strangoliamo con il debito e sprechiamo la più grande opportunità degli ultimi trent’anni.Qui trovate una bella lettera di Teresa Bellanova a Sergio Staino, per gli amici Bobo, che la invitava a lasciare Italia Viva per tornare nel PD.A tutti voi gli auguri per un 2021 migliore del 2020 ma soprattutto un pensiero affettuoso a chi passerà da solo la notte dell’ultimo dell’anno e magari ha passato da solo anche il pranzo di Natale. La solitudine è uno dei grandi mali del nostro tempo. Il Covid ha purtroppo esasperato questa condizione. E io vorrei che l’abbraccio virtuale più grande fosse per chi non riceverà neanche un abbraccio fisico. 

Un sorriso,Buon 2021 amici!

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