Renzi non vuole più il voto nel 2017? Al Pd solo 130 seggi alla Camera
Lo studio choc che circola al Nazareno...
Perché Matteo Renzi ha cambiato idea sul ritorno alle urne in tempi brevi? Perché l'ex premier non parla più di elezioni nel 2017 e ormai si è convinto - salvo colpi di scena - a tornare alle urne all'inizio del prossimo anno? Verissimo che l'Europa e Mattarella spingono affinché Gentiloni resti a Palazzo Chigi fino al termine della legislatura, ma c'è anche un altro elemento che ha spinto Renzi a non chiedere più il voto anticipato. Gli ultimi sondaggi ufficiali sono impietosi per il Partito Democratico, sotto il 30% per tutti gli istituti se non addirittura al 24% come certificato pochi giorni fa da IPR Marketing.
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, tra i renziani e ai piani alti del Nazareno circola uno studio-analisi su come potrebbero finire le elezioni se si votasse con l'attuale legge dopo la scissione che ha portato bersaniani e dalemiani a lasciare il Pd. I risultati sono a dir poco preoccupanti per i fedelissimi dell'ex presidente del Consiglio. Il Pd a fatica raggiungerebbe il 22% e, in termini di seggi, alla Camera si fermerebbe intorno a quota 130 con i 5 Stelle sui 200 deputati e il Centrodestra (se unito) che raggiungerebbe quota 210-215.
Uno scenario molto preoccupante per i renziani anche perché il trend delle ultime settimane è in costante discesa. Ecco perché il segretario dem dimissionario ha deciso di appoggiare Gentiloni senza e senza ma spingendo sulla riduzione delle tasse, per cercare di recuperare consensi, e ha messo nel cassetto l'idea di tornare al voto quest'anno. Secondo lo studio che circola al Nazareno, l'unica maggioranza possibile nel nuovo Parlamento sarebbe quella inedita e cosiddetta populista tra M5S, Lega e Fratelli d'Italia. Pd, Forza Italia e centristi non avrebbero i numeri e sarebbero lontanissimi da poter formare un governo.