"Sotto di 10". "No, sopra di 5". Pallottoliere nell'ufficio di Renzi - Affaritaliani.it

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"Sotto di 10". "No, sopra di 5". Pallottoliere nell'ufficio di Renzi


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


Alla fine, come ha scritto lunedì Affaritaliani.it, la mediazione di Giorgio Tonini (vicecapogruppo del Pd a Palazzo Madama, ex veltroniano e ora renziano ma non della stressima cerchia) sull'articolo 2 delle riforme istituzionali è già naufragata. Non si tratta. Il capo del governo tira dritto e conferma il no al Senato elettivo e il no alle modifiche della legge elettorale. Si va alla conta in Aula. E per fare bene la conta, come accadeva ai tempi di Romano Prodi premier con i senatori Pallaro, Rossi e Turigliatto, occorre tenere sotto controllo i numeri. E pare proprio che nell'ufficio di Renzi a Palazzo Chigi ci sia un pallottoliere (in versione hi-tech) per tenere i conti dei senatori. Se tutta la minoranza dem votasse contro il Nazareno ci sarebbe un 167 a 157 per le opposizioni. Numero destinato a salire considerando i 18 ribelli dell'Ncd. Ma attenzione, il premier e la Boschi sono convinti che i dissidenti Pd siano solo quindici e quelli di Area Popolare non più di sei. A questo punto l'esecutivo sarebbe sotto di tre voti ma gli sherpa democratici, a microfono spento, assicurano che 7 o 8 senatori di Forza Italia (in rotta con Paolo Romani e su posizione nettamente anti-Salvini) al momento del voto si schiereranno a favore del leader del Partito Democratico. Senza contare 4-5 ex M5S ed ex Lega (i tosiani) che potrebbero appoggiare la linea di Palazzo Chigi. Ecco perché Renzi e la Boschi ripetono all'unisono "abbiamo i numeri". Stando ai loro calcoli la maggioranza avrebbe un margine di 5-6 voti. Vedremo cosa accadrà in Aula soprattutto se il presidente Grasso ammetterà gli emendamenti sull'articolo 2.