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Politica
Renzi punta sui senatori azzurri. Chi è tentato da Italia Viva. Nomi
Foto: LaPresse

La direzione e' tracciata e ora chi non segue quella linea e' a rischio. "Gia' e' andato via Toti, chi non vuole rimanere in FI puo' anche uscire", dicono nel partito azzurro. Il giorno dopo la manifestazione di piazza San Giovanni a Roma Berlusconi, raccontano i suoi, e' ancora arrabbiato per chi ha deciso di non partecipare alla kermesse e intenzionato ad usare il pugno di ferro. Chi non si adegua alla posizione espressa dal popolo del centrodestra in piazza e guarda ad altre esperienze puo' anche lasciare il partito: questo il ragionamento del Cavaliere secondo quanto riferiscono fonti parlamentari forziste. L'ala moderata in FI e' comunque in fibrillazione. Soprattutto ora che Renzi ha ufficializzato la partenza della campagna acquisti. "A chi crede che c'e' spazio per un'area liberale e democratica dico venga a darci una mano. Italia Viva e' aperta", ha spiegato l'ex segretario dem alla Leopolda. Il suo tentativo e' quello di portare avanti un'Opa nei confronti del Pd e di FI. Sul territorio e in Parlamento. Ma c'e' chi sostiene che l'offensiva sia in atto anche in altri campi, come quello della Rai (si parla di contatti con il consigliere Borioni). E' al Senato che si concentra l'azione del leader di Italia viva. E' a palazzo Madama che si vocifera di un dialogo aperto con alcuni esponenti azzurri. Si fanno i nomi di alcuni senatori (tra gli altri di Causin, Dal Mas, Berardi, della senatrice Masini e del senatore eletto all'estero Fantetti) ma al momento non ci sarebbero i numeri per fare un gruppo autonomo. Dunque nessuna operazione avviata (potrebbe nel caso avere il 'cappello' del simbolo dell'Udc, osserva un senatore azzurro) anche se i mal di pancia di chi non vorrebbe essere guidato da Salvini non vengono negati.

Alle sirene renziane la Carfagna risponde per le rime: "Non siamo in cerca di nuovi approdi ne' di nuovi padroni, ma - ha scritto in una nota la vice presidente della Camera - coltiviamo il sogno di restituire dignita' all'area liberale del centrodestra. Per farlo si corre sicuramente qualche rischio, ma penso ne valga la pena. C'e' chi si batte per conservare il seggio e chi si batte per preservare le proprie idee anche a rischio di perderlo il seggio". Tra i renziani, infatti, si sostiene che l'ex ministro di FI potrebbe dar vita nel giro di qualche mese nel centrodestra ad un progetto simile a quello portato avanti da Italia viva nel centrosinistra. E si vocifera anche di contatti tra i renziani e amministratori politici e locali in Sicilia. E con parlamentari come Polverini alla Camera dei deputati. In realta' un gruppo di responsabili, qualora dovesse nascere a palazzo Madama, potrebbe servire piuttosto a puntellare l'azione del presidente del Consiglio Conte. Esponenti come Rotondi stanno lavorando proprio a questo progetto. Ma anche Salvini e Meloni sono per la linea 'tranchant'. Del resto il presidente di Fdi, Meloni, ieri ha proposto agli altri leader del centrodestra un patto anti-inciuci. Ora il centrodestra e' al lavoro per approntare una contro-manovra da presentare ad associazioni sindacali e a imprenditori e soprattutto per vincere in Umbria. "Quel voto conta e conta molto", dice il leader del partito di via Bellerio che ieri nel presentare Meloni e Berlusconi sul palco di piazza San Giovanni ha sancito l'operazione 'compattamento'. Anche se lo schieramento non si chiamera' 'centrodestra' perche' l'obiettivo di Salvini e' quello di un progetto piu' inclusivo che si apra anche a liste civiche. La priorita' e' portare avanti un'opposizione dura, difendere il sistema maggioritario e arrivare poi alle Politiche per superare ampiamente il centrodestra. Oggi comunque sia FI che la Lega hanno respinto i piani di Renzi. "Mai nella vita con il pallone gonfiato e ladro di democrazia", ha detto Salvini che osserva comunque le mosse del senatore di Firenze, convinto - spiegano i suoi - che possa far cadere il premier Conte per arrivare ad un nuovo governo.

FI: Tajani, Opa di Renzi non ha nessuna possibilita' di successo - "La presunta Opa di Renzi non ha nessun possibilita' di successo. L'appello di Renzi, che ha fatto nascere questo governo delle tasse, e' una furbizia che non paga". In un'intervista a Il Messaggero, Antonio Tajani, gia' Presidente del Parlamento europeo, chiude le porte in faccia alle profferte delle sirene renziane verso Forza Italia. Di piu': "E tra lui e Salvini, pur con tutte le cose che ci distinguono da Salvini, non abbiamo dubbi su chi scegliere. Scegliamo il centrodestra, la coalizione plurale nella quale gia' stiamo". Per Tajani, poi, Renzi, "uno che dice di Berlusconi 'game over', quando fu votata la sua estromissione dal Senato, non puo' essere minimamente attrattivo per chi ha scelto per vent'anni il fondatore di Forza Italia e continua a farlo". Quindi per il dirigente azzurro, "non esiste il Terzo Polo" vagheggiato dall'ex premier e segretario del Pd, perche' "o si sta con il centrodestra o si sta con il centrosinistra", o di qua o di la'. Punto. A Tajani risulta poi che nella storia "tutti i trasformismi sono stati puniti dagli elettori" e "i nostri elettori non sono e non saranno mai leghisti, e non saranno mai neppure altro", cio' significa secondo l'ex Presidente del Parlamento Ue anche che "essere diversi da Salvini e non volere il partito unico con lui non significa diventare renziani". Quanto poi a possibili partenze da Forza Italia in direzione di Italia viva, Tajani si sente di escluderle a priori. Garantisce su Mara Carfagna "che non mi sembra sia di centrosinistra" e "mi pare che nessuno di noi sia andato con Renzi". Insomma, Tajani si sente in una botte di ferro ed esclude slavine. Ma non si e' sentito imbarazzato nella piazza salviniana di San Giovanni? "Assolutamente no", risponde il dirigente berlusconiano, "mi stringevano le mani tutti, facevano i selfie, Berlusconi applaudito, siamo una coalizione di tante sfumature". Quindi un richiamo storico: "Don Sturzo voleva sconfiggere la sinistra creando una grande alleanza di centrodestra, aperta anche ai monarchici e ai missini, e non si puo' dire che lui fosse un attivista del movimento sociale. Oggi Struzo, se applichiamo la logica che va di moda, verrebbe descritto come un salvinista. Ma suvvia Voleva soltanto sconfiggere la sinistra e non essere succube come ci proponiamo noi". E Brunetta? Anche Brunetta scalpita. Ed e' contro l'egemonia della Lega. "Lui - risponde Tajani - non vuole, esattamente come me, il partito unico del centrodestra, ma tantomeno gli si possono attribuire simpatie per Renzi". "E' uno di quelli che l'hanno combattuto di piu'" chiosa Tajani. Se poi alla Leopolda in questi giorni dicevano che stanno arrivando i forzisti, conclude Tajani, se e' per questo "alla Leopolda dicevano pure che avrebbero vinto il referendum costituzionale e s'e' visto come e' andata a finire".

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