Renzi se ne vada subito
In uno scenario internazionale carico di tensione e in uno nazionale percorso dalle scariche elettriche di un referendum tracotante di superbia che ha visto la clamorosa sconfitta di Renzi e i patetici tentativi dei sodali di girare la frittata dicendo che alla fine ha “vinto” con il 40 % dei mitici suffragi delle Europee il premier sta giocando con il fuoco.
La gente è satura di promesse non mantenute e di giochini verbali; la crisi non è affatto passata come dice Renzi e la classe media è sempre più in affanno se non in povertà.
Il premier si era presentato dimissionario domenica notte con tanto di commovente quadretto familiare e con la moglie Agnese, “brava italiana e brava moglie”, devotamente di lato ad annuire commossa.
Ora già la situazione si complica.
Per primo è arrivato il “congelamento” (come quello della pubblicità di una nota casa di caramelle) delle dimissioni -si badi bene non ancora date- da parte del Presidente Mattarella.
Poi Renzi ha cominciato a parlare di governo di unità nazionale (dica pure di “salute pubblica” come si usa per le dittature abbattute come nel caso della Romania di Ceausescu) con dentro tutti e naturalmente a sua guida.
Poi Renzi sta liquidando la direzione Pd mettendo tutti a tacere nel ruolo del Marchese del Grillo.
Gli italiani sono stanchi e stufi e non tollererebbero di essere ulteriormente presi in giro.
Renzi ha detto che se ne sarebbe andato (anzi che si sarebbe ritirato dalla politica) lo faccia e sia uomo altrimenti vanifica completamente il bel siparietto domenicale e gli italiani avranno la conferma di un “quaquaraquà” come scriveva il grande Leonardo Sciascia ne “Il giorno della Civetta”.
Renzi ha perso e si ritiri in buon ordine prima che siano gli italiani a cacciarlo e Napolitano la smetta di pontificare che di danni al Paese ne ha già fatti troppi. La sconfitta di Renzi è la sconfitta di Napolitano, quello che plaudiva ai carri armati sovietici a Praga, non dimentichiamocelo mai nonostante le successive capriole ideologiche.
Salvini ha già detto che se non si vota subito e Renzi si dimette immediatamente chiamerà alla piazza ma anche altri lo pensano, indipendentemente da destra o sinistra.
Renzi ne prenda atto e sia responsabile e conseguente.
(www.giuseppevatinno.it)