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Politica
Renzi sull'arresto dei genitori come Berlusconi. Analogie con le toghe rosse

ARRESTO GENITORI RENZI, L'EX PREMIER PROVA A CORREGGERE IL TIRO SULLA "STRATEGIA GIUDIZIARIA"

Si scrive Renzi, si legge Berlusconi. Oggi l'ex presidente del Consiglio dice: "Non grido ai complotti: chiedo che i processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali". Parziale correzione di tiro rispetto a quanto detto nella serata di ieri, immediatamente dopo la notizia degli arresti domiciliari dei suoi genitori, quando aveva parlato di "strategia giudiziaria" per eliminarlo dalla scena politica.

GENITORI RENZI ARRESTO, LE ANALOGIE CON LE "TOGHE ROSSE" DI BERLUSCONI

Un'uscita che assomigliava tanto a quelle del passato di Silvio Berlusconi, e che a suo tempo il Pd aveva sempre criticato. Il solito sospetto che la magistratura agisca per fini politici suonava veramente come i vecchio cavallo di battaglia dell'ex Cavaliere sulle "toghe rosse". Renzi non conia nuovi slogan e non parla apertamente di complotti, ma leggendo le sue dichiarazioni verrebbe da pensare che nella sua mente ci siano "toghe verdi" o "toghe pentastellate".

MATTEO RENZI, L'ARRESTO DEI GENITORI: IL FINE è "L'OSCURAMENTO" DEL CASO DICIOTTI

"Chi ha letto le carte e ha un minimo di conoscenza giuridica sa che privare le persone della libertà personale per una cosa come questa è abnorme", ribadisce comunque Renzi nella sue eNews. Una vera e propria entrata nel merito, dunque. Renzi poi ribadisce l'idea che alla base di quanto accaduto ai suoi genitori ci sia il suo impegno in politica, altra posizione del tutto simile a quanto ha sempre detto Berlusconi. Renzi prosegue dicendo implicitamente ci fosse dietro una strategia per oscurare le notizie sulla Diciotti, che senza il provvedimento nei confronti dei suoi genitori avrebbe potuto creare maggiori imbarazzi a Lega e soprattutto M5s. "Inutile dire che la vicenda dei miei genitori ha totalmente oscurato tutto ciò che è accaduto ieri nel mondo della politica. Basta leggere i quotidiani di oggi per rendersene conto. Un capolavoro mediatico, tanto di cappello". 

GENITORI RENZI AI DOMICILIARI, L'EX PREMIER: "HANNO DIRITTO A UN PROCESSO GIUSTO E SPERO RAPIDO"

"Anche se in tanti cercano parole di consolazione, io conosco la verità che nessuno vuole dire: se non avessi fatto politica, oggi i miei genitori non subirebbero questo", scrive l'ex premier. "Avevo immaginato di scrivervi tutta un'altra E-News" racconta Renzi: "Pensavo di raccontarvi l'entusiasmo di questo fine settimana. Ho girato molto in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte per presentare il libro 'Un'altra strada'. E ho trovato un'accoglienza superiore alle piu' rosee aspettative. Ovunque centinaia di persone, voglia di non mollare, desiderio di discutere. Le foto di questi giorni parlano chiaro", "poi ieri sera mentre firmavo copie a Nichelino, in un centro anziani della periferia di Torino (perché questo tour serve anche per ritornare in mezzo alla gente di tutti i giorni), la notizia più assurda che potessi ricevere, una notizia che gela il sangue: i miei genitori ai domiciliari". L'ex premier ringrazia "le migliaia di persone che mi stanno scrivendo per dare solidarietà" e puntualizza tre temi: "Tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge. I miei genitori, come tutti, hanno diritto a un processo giusto e spero rapido. Non grido ai complotti: chiedo che i processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali. Noi aspettiamo le sentenze, ma le sentenze si pronunciano in tribunale e non nelle piazze populiste". Inoltre "chi ha letto le carte e ha un minimo di conoscenza giuridica sa che privare persone della libertà personale per una cosa come questa è abnorme (emblematico il post di Enrico Mentana, che certo non può essere tacciato di renzismo)". Infine "chi conosce la realtà sa che quelle carte, peraltro, non corrispondono al vero. Ma per questo ci sara' il processo. Tra cinque anni, tra dieci anni, quando tornera' la calma e si potra' analizzare con serenita' cio' che e' accaduto in questo periodo alla mia famiglia, saranno in tanti a stupirsi. Chi ha letto il libro 'Un'Altra Strada' sa a cosa mi riferisco".

MATTEO RENZI: GENITORI IN ARRESTO, "HO IL CUORE PIENO DI AMAREZZA. SE NON AVESSI FATTO POLITICA..."

"A questo punto - prosegue Renzi - c'e' solo una cosa da fare. Mantenere la calma. Sapere che il tempo fara' giustizia di tutte le bugie. Avere lucidita' e pazienza". Parlando "da uomo delle istituzioni", afferma l'ex segretario Pd, "dico: mi fido della giustizia. Questo e' un grande Paese e io credo nell'Italia, sempre. Non riusciranno a farmi parlar male dell'Italia, non riusciranno a farmi parlar male dei giudici. Chi vuole il mio fallo di reazione, non lo avrà. Né oggi, né mai". Ma "da figlio: ho il cuore gonfio di amarezza. Mi basta che lo sappiano i miei figli e i loro cugini. E vedere la loro chat whatsapp di queste ore mi commuove e mi fa pensare che i dieci nipoti conoscono bene i loro nonni. E sanno che persone sono".

"Anche se in tanti cercano parole di consolazione, io conosco la verità che nessuno vuole dire: se non avessi fatto politica, oggi i miei genitori non subirebbero questo - assicura Renzi -. Lo sanno anche i sassi. Se loro sono in questa situazione umiliante è colpa del mio impegno politico di questi anni. Tutti noi siamo figli. E sappiamo che è doloroso far soffrire la tua mamma, il tuo babbo. Ti capita di farli soffrire quando la pagella non è quella che pensavano, quando torni troppo tardi dalla discoteca, quando salti scuola, quando fai una stupidata adolescenziale. E' capitato a tutti noi, è capitato a me. Non avrei mai pensato, però, di farli soffrire così. Per colpa del mio impegno civile. E mi piacerebbe dire: prendetevela con me. Non con la mia famiglia".

RENZI: POLITICA è DOVERE CIVILE. IO NON MOLLO

"E tuttavia - conclude - concepisco la politica non come figlia di un'ambizione personale, ma come un dovere civile. Dunque: non mollo di uno solo centimetro. Anzi. Mi scuso con gli amici di Torino che mi hanno aspettato ieri. Ho dovuto per ovvi motivi interrompere il tour di presentazione. Ripartiremo allora proprio da Torino: appuntamento per venerdi' 22 febbraio alle 18. Ho chiesto di prenotare una sala grande il doppio di quella che avevamo fissato ieri. Perche' deve essere chiaro anche plasticamente che io non mollo. Che noi non molliamo. Ci vediamo venerdi' 22 febbraio alle 18 a Torino e alle 21.30 a Genova. Presentiamo 'Un'Altra Strada'. Se qualcuno pensa di fermarmi, non mi conosce. Non ci conosce".

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