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Politica
Taglio dei parlamentari, c'è il primo ok. Con M5S e Lega 345 poltrone in meno
LUIGI DI MAIO (foto Lapresse)

Taglio dei parlamentari, via libera del Senato

Il Senato ha dato il via libera, in prima lettura, al disegno di legge costituzionale che riduce il numero dei parlamentari da 945 a 600. Il provvedimento (approvato con 185 si, 54 no e 4 astenuti) modifica gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione

Taglio dei parlamentari: ecco cosa cambia

Camera - I deputati passano da 630 a 400 e di questi 8 (e non più 12) saranno eletti nella circoscrizione estero. La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni - esclusi quelli per l'estero - si otterrà dividendo il numero degli abitanti del Paese per 392, invece che per 618. Cambiamenti che, comunque,  dovranno essere approvati per altre tre volte dal Parlamento.

Senato - il numero senatori scende da 315 a 200. Quattro, invece di sei, quelli che saranno eletti dagli italiani all'estero. Cambia anche il terzo comma dell'articolo 57: ogni regione o Provincia autonoma dovrà avere almeno tre senatori (erano sette), mentre il Molise ne mantiene due e la Valle d'Aosta uno.

Senatori a vita - viene sostituito il secondo comma dell'articolo 59 e si precisa che "il numero complessivo dei senatori in carica nominati dal Presidente della Repubblica non puo' in alcun caso essere superiore a cinque".  

Cambiamenti che, comunque,  dovranno essere approvati per altre tre volte dal Parlamento.Infine,  le nuove disposizioni (se saranno approvate in via definitiva al termine delle quattro letture) si applicheranno "a decorrere dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale e comunque non prima che siano decorsi sessanta giorni dalla predetta data di entrata in vigore".

Taglio dei parlamentari, Di Maio esulta

"Evviva! approvato il tagliapoltrone in Senato! Presto ci saranno 345 parlamentari e un risparmio di mezzo miliardo di euro a legislatura. Dicevano: impossibile! e invece se lo diciamo lo facciamo! collegatevi che festeggiamo insieme!". Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio. E ancora, riferendosi alla precedente riforma costituzionale di Renzi: "Servono altri tre passaggi per farla diventare legge. Il Pd ha votato contro, dopo che per tre anni quel signore che non è neppure il caso di nominare ci ha trascinato in quella riforma dimostrando cosi' che non gliene fregava niente di tagliare i costi della politica. Gli fregava solo una cosa: di costruirsi un modello di Stato su misura in cui lui poteva fare l'imperatore senza neanche andare a votare perche' non aboliva il Senato ma aboliva il voto per i senatori". "Noi abbiamo sempre detto che il bicameralismo perfetto non e' un problema. Il nostro problema e' che i parlamentari sono troppi. Facendo cosi' risparmiamo un po' di soldi per voi: li possiamo mettere ovunque questi soldi. Risparmieremo 300mila euro al giorno e circa 500 milioni per legislatura. Poi c'e' il taglio degli stipendi dei parlamentari che depositiamo la prossima settimana e che almeno per aprile il Senato dovra' approvare. Possiamo dirci che per agosto, settembre, massimo fine settembre, entro quest'anno questa riforma riusciamo ad approvarla?", conclude il vice premier pentastellato. 

 

Riforme: Fraccaro, taglio parlamentari? E' una giornata storica 

"Questa e' una giornata storica, posiamo la prima pietra per un Parlamento piu' efficiente e meno costoso". Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, commenta cosi' il primo via libera del Senato al disegno di legge costituzionale che riduce da 945 a 600 il numero dei parlamentari.    "In questi decenni tutte le forze politiche lo avevano promesso ma non lo avevano fatto, noi manteniamo anche questa promessa. Avremo un Parlamento meno burocratico e meno costoso, parliamo di mezzo miliardo di euro in meno a legislatura e di 300 mila euro in meno al giorno". Cifre, sottolinea, "che non sono da buttare via soprattutto dopo la crisi degli ultimi anni che ha toccato solo i cittadini e non i politici. Il Senato - conclude Fraccaro - ha dimostrato che con il M5s al governo finalmente la politica si autoriforma". 

Riforme: Fraccaro, difficile da comprendere il no del Pd

Il 'no' espresso oggi al Senato dal Partito democratico al disegno di legge costituzionale che riduce il numero dei parlamentari "e' difficile da comprendere visto che hanno passato gli ultimi tre anni a proporre una riforma costituzionale enorme con la scusa di tagliare addirittura il Senato". Lo afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, rispondendo ai cronisti a Palazzo Madama al termine della votazione dell'Aula. "Forse quel che ci propinavano - aggiunge - non era un risparmio, come avevamo sostenuto noi e come hanno capito anche gli italiani che hanno bocciato quella riforma il 4 dicembre del 2016". 

Riforme: Valente (M5s), taglio parlamentari misura attesa da anni 

"Oggi, finalmente, il Senato ha dato il primo via libera a una misura di buon senso che gli italiani attendono da anni. Il taglio al numero dei parlamentari e' stato solo annunciato per molto tempo da tutti i partiti dell'arco parlamentare, senza mai essere realizzato. Un argomento usato strumentalmente, che per noi del M5s invece e' sempre stato al primo posto dell'agenda, per tagliare i costi che gravano sui cittadini, snellire la macchina amministrativa e mettere in linea l'Italia con il resto d'Europa. Ma soprattutto per ridare fiducia nella politica e nelle istituzioni piu' alte del Paese". Lo afferma Simone Valente, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per i Rapporti con il Parlamento e per la democrazia diretta.

Riforme: M5s, con noi proposte per rafforzare democrazia 

"Con il primo voto del Senato la nostra proposta per tagliare il numero dei parlamentari si mette in marcia verso la sua approvazione finale. Vogliamo che diventi realta' presto e siamo orgogliosi di proporre agli italiani una riforma di poche righe con un contenuto chiaro: tagliamo 345 posti da parlamentare alla Camera e al Senato. Efficienza e risparmi per il nuovo Parlamento. Siete d'accordo o no? al referendum i cittadini potranno rispondere a un quesito chiaro. Per anni invece erano stati presi in giro con mega riforme confuse, che stravolgevano la Costituzione in molte sue parti. Con il Movimento 5 Stelle si fanno aggiornamenti mirati della Costituzione per rafforzare la democrazia". Lo affermano le senatrici e i senatori del M5s in commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama.

Riforme: Quagliariello, da FI si' a taglio per efficienza Parlamento 

"Un Si' per riformare la democrazia rappresentativa, non per abrogarla". Cosi' il senatore Gaetano Quagliariello, intervenendo in aula, annuncia il voto favorevole del gruppo di Forza Italia, al quale aderisce, alla riduzione del numero dei parlamentari. "Ridurre il numero dei parlamentari - ha affermato Quagliariello - puo' significare dare al Parlamento piu' efficienza e piu' competenza. Non e' questione di cadreghe e di stipendi: per ridurre i costi, basterebbe evitare di intasare gli attuali Palazzi di governo e ridurre stipendi faraonici di qualche portavoce. Io stesso, ancor prima che lo facesse la maggioranza, ho presentato un disegno di legge che prevedeva lo stesso taglio, con l'obiettivo di migliorare la qualita' delle nostre istituzioni. Il nostro Si' e' dunque un'apertura di credito, non daremo a nessuno alibi. Se pero' tutto cio' si ridurra' a una squallida pagina di antiparlamentarismo - ha osservato Quagliariello -, saremo i primi a denunciarlo. Nel prosieguo dell'iter saranno infatti decisivi tre aspetti: la garanzia di rappresentativita' per gli elettori, in patria e all'estero; la garanzia di rappresentanza delle minoranze; l'interazione con altre riforme, perche' il referendum propositivo non e' un tabu' ma deve servire a integrare, non ad abrogare il Parlamento. Ad esempio, non puo' esistere per le leggi di spesa, e deve avere dei paletti. Su tutto cio' saremo collaborativi ma altrettanto vigili. Vogliamo riformare il Parlamento, non abrogarlo per avvicinare l'Italia a regimi come quello di Maduro rispetto al quale qualcuno nel governo vorrebbe che si fosse equidistanti. Noi non siamo equidistanti - ha concluso -, siamo per istituzioni piu' efficienti e piu' competenti". (

 

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