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Politica
Rimborsi, Cota (Lega): ho sofferto come un cane, le mutande verdi mai esistite

Fondi Piemonte, assolto Roberto Cota con altri 14 imputati. Dieci le condanne

 

L'ex presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, è stato assolto nel processo per la 'Rimborsopoli' dei Consiglieri regionali del Piemonte. La causa riguardava l'uso distorto dei fondi destinati ai gruppi politici rappresentati in Consiglio regionale. La Procura aveva chiesto per l'ex governatore una condanna a 2 anni e 4 mesi. Il processo si è concluso con dieci condanne e con 15 assoluzioni. La Procura aveva chiesto la condanna di tutti i 25 imputati a pene che nel complesso ammontano a circa 66 anni di reclusione.

 

Rimborsi Piemonte, Cota: fin dall'inizio sapevo di essere innocente 

 

"Sono contento, fin dall'inizio sapevo di essere innocente". Cosi' l'ex governatore del Piemonte Roberto Cota, assolto perche' il fatto non sussiste nella vicenda dei rimborsi regionali, ha commentato la decisione del tribunale di Torino. "Questa sentenza - ha aggiunto - dimostra che e' giusto avere fiducia e che una parte del sistema funziona". A chi gli faceva notare come il suo coinvolgimento e in particolare la vicenda della "mutande verdi" sia diventata emblema del malaffare politico, citata anche ieri dal premier Renzi a Torino, Cota ha detto: "Oggi c'e' stata la risposta . Renzi farebbe bene a stare zitto e ad interpretare con dignita' il ruolo di premier".

"Sono molto soddisfatto, e' una sentenza accurata, dettagliata e molto meditata che fa giustizia non solo dal punto di vista dei fatti contestati ma anche dal punto di vista giuridico e, in un certo senso, anche mediatico". Cosi' Guido Carlo Alleva, legale dell'ex governatore Roberto Cota commenta l'esito della sentenza del processo sui rimborsi regionali.

 

Cota (Lega): Ho sofferto come un cane. Le mutande verdi mai esistite. Renzi ci ha scherzato su

 

Ecco il messaggio inviato da Roberto Cota al movimento "Fino a prova contraria - Until proven guilty". A difendere Cota è stato l'avvocato Domenico Aiello, sostenitore di "Fino a prova contraria", battaglia alla quale l'ex presidente del Piemonte si sente più che mai vicino. "Sono lieto di rivolgermi a voi - commentaRoberto Cota,  fresco di assoluzione perché il fatto non sussiste -. Ho sofferto come un cane. La mia è una delle pagine più buie nella storia della comunicazione legata alla politica. Le mutande verdi non sono mai esistite, erano pantaloncini acquistati in un viaggio a Boston completamente a mie spese. Eppure il presidente Matteo Renzi ha trovato il tempo di scherzarci su, nella sua campagna referendaria, a processo in corso. La verità è che nel mio caso del principio di presunzione di innocenza, quello che voi riassumete nel nome del vostro movimento, Fino a prova contraria, si è fatto strame, sulla pelle mia e della mia famiglia".In ultimo, chiude Cota, "da domani deciderò che cosa fare, ho la politica nel sangue. La battaglia per la giustizia giusta è anche la mia, del resto sono un avvocato penalista, ho sempre avuto la mia indipendenza economica, come professava la Lega delle origini". Così in un messaggio 

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