"Rivedere la legge sull'eutanasia". L'affondo del cardinale Bassetti (Cei)
Il "rispetto della vita" è "un principio inderogabile". Lo ha ribadito il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei nel corso del suo intervento all'evento pubblico sul tema "Eutanasia e suicidio assistito. Quale dignità della morte e del morire?". Per il presidente della Cei la Legge 219 andrebbe "rivista laddove comprende la nutrizione e l'idratazione assistite nel novero dei trattamenti sanitari, che, in quanto tali, possono essere sospesi. Dovrebbe essere introdotta la possibilità di esercitare l'obiezione di coscienza alla norma e andrebbe rafforzato il ricorso alle cure palliative, la cui importanza è cruciale nell'offrire il necessario sollievo alla sofferenza del malato".
Ancora il cardinale Bassetti: "E' drammatico che la condizione di chi è meno autonomo sia percepita come una zavorra per la famiglia, per la società e per la comunità dei forti. La volontà di togliersi la vita, anche se attraversata dalla sofferenza e dalla malattia, rivela una mentalità diffusa che porta a percepire chi soffre come un peso. Il malato diventa un peso per la famiglia, le cui maglie si allargano e il cui abbraccio nel nostro contesto sociale diventa fatalmente meno capace di sostenere chi è più debole. Il malato sperimenta, poi, di essere un peso perché l'assistenza assume un volto sempre meno umano e sociale. Va negato che esista un diritto a darsi la morte: vivere è un dovere, anche per chi è malato e sofferente".
Al convegno c'è stata una mobilitazione delle realtà cattoliche, ottanta associazioni, per lanciare un appello "in extremis" al Parlamento affinché venga chiesta una moratoria alla Corte costituzionale che il prossimo 24 settembre dovrebbe pronunciarsi in materia di suicidio assistito.
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